Un pennello, una tela, il mare e le sue isole
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...gesti; lentamente apparivano forti i suoi labirintici pensieri.
Gli arti, armoniosi, parevano dipinger l'aria che passava dalla tavolozza alla tela. Sembravano dei fili capaci di reggere le sue vulcaniche emozioni. La cosa che sbalordì maggiormente il passante rapito, dopo aver distolto lo sguardo da lei, fu quel che appariva nel suo dipinto: non mare, non gabbiani o simboli di pace, ma fuoco e, nel centro, una persona che lui non riusciva, da quella distanza, a distinguere.
A dispetto dell'azzurro ancora presente nel cielo, lo sfondo era grigio e spento e questa persona pareva nascondere il suo viso come a difendersi dalle fiamme.
Mentre il suo stupore stava pian piano adeguandosi alla normalità, ella dette un ultima sferzata come se fendesse i colori di commiato della tela, con colpi di spada.
Non credeva di poter essere ancora stupito da qualcosa di lei, quando invece la vide andar via lasciando là cavalletto e tela. Appena la sagoma della ragazza cadeva ormai in lontana dissolvenza, timidamente si avvicinò al quadro e trasalì, vedendo che quella persona nel fuoco con le mani davanti al volto gli assomigliava. Aveva addirittura una piccola voglia a forma di punto interrogativo sul polso, all'altezza delle vene, come lui.... [segue »]
Composto venerdì 12 febbraio 2016
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