Palindromo
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...di fascicoli abbandonati.
"Credo che questo sia suo"
Anna alza lo sguardo sull'uomo che le sta di fronte reggendo sul palmo della mano l'unghia spezzata.
"Non serve più a niente" gli risponde tirando su col naso "ormai è rotta"
"Ha ragione, sono uno stupido: quando una cosa si rompe, si rompe. Però la si può sostituire"
"Certe cose non si possono sostituire" ribatte Anna accettando il fazzoletto che lui le porge.
"All'inizio, lo crediamo tutti. Ma la vita continua. Anch'io, il giorno della separazione pensavo fosse la fine del mondo. Invece oggi sto divorziando e sono ancora tutto intero. Si figuri che certi giorni riesco persino a sorridere" aggiunge, sorridendo.
Anna si soffia il naso e, da dietro il fazzoletto, spia lo sconosciuto: sguardo acuto, naso dritto e lati della bocca appena rivolti verso l'alto in una espressione rassicurante. Prosegue la scansione con maggior sfacciataggine: spalle, braccia, gambe. Non male!
Improvvisamente le scappa da ridere, e lo sconosciuto le viene dietro.
Torna serio: "Mi scusi, lei ha proprio una risata contagiosa! E comunque io mi chiamo Otto" fa una smorfia "mio padre era tedesco"
Le tende la mano, Anna allunga il braccio verso di lui ma poi ci ripensa: Otto ci sta provando. Lei è ... [segue »]
Composto domenica 5 aprile 2020
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