La chiamiamo fortuna?
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...mi hai detto, ti voglio dire e perché non dirtelo, mi piace T. Se ci ripenso rido, rido sorrido, sinceramente per essere stata immatura nel desiderare che mi chiedessi di essere la tua ragazza. Cosa avrebbe significato? Legittimare il fatto che mi manchi, che ti sogno ogni notte, che desidero, che immagino e progetto il momento in cui mi avvicino, mi sedio più vicina a te, ti chiedo il permesso e sorridendo annuisci e io ti bacio. Lento morbido, cinque secondi di completo annebbiamento. Cerco la fine della maglietta e la supero, oso infilare la mia mano tra la tua schiena e quell'inesistente difesa. Sotto la maglietta sottilmente si scoprono i contorni del tuo corpo, nella staticità di notte non assonnata. Una mano fredda per un corpo caldo. Sento le cicatrici e solo immagino quanto siano brividi ora di piacere ora di paura. Conoscerti è anche questo: chiedermi se e quanto, voglio e posso, fare mie queste tue trasparenti catene che mi racconti di avere. Sia chiaro, per me esistono nella misura in cui tu mi racconti che esistano. Io penso che sia facile dire
che ha preso l'iniziativa l'altra, quando solitamente si fanno cose non da sole, ma lascia che ... [segue »]
Composto mercoledì 1 aprile 2020
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