Universo parallelo
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...non solo per riscaldarmi. Indosso grandi occhiali neri da sole, perché non voglio che veda gli occhi diventare lucidi. E mi nascondo dentro di me, nell'angolo in cui solitamente rimango da sola, mentre segretamente spero ci sia qualche improvviso sciopero dei voli che ritardi ancora la nostra permanenza in questo mondo di favola. Siamo sul tetto del mondo, tre metri sopra il paradiso.
È tardi. È ora dell'imbarco. Penso di capire come si sono sentiti Gianni e Michele quando Wendy decide di lasciare L'Isola che non C'è. Decisione infelice ma ineluttabile.
Voliamo sopra le nuvole. Sembrano immense distese di cotone. E mi si gela il cuore alla sola idea di dover lasciare quella mano una volta atterrati sul suolo italiano. Diventa di ghiaccio anche il mio atteggiamento, i gesti si fanno scostanti. È la malinconia che si nasconde dietro all'asprezza, perché ritiene sia più semplice preservarsi dai graffi al cuore.
Arriviamo a Venezia che è già buio. Anche qui piove e l'aria è irrespirabile. Le nostre mani si lasciano ed io mi allontano. Lui è già al telefono. La magia è finita. Siamo tornati ognuno alle proprie vite ed ai balli in maschera dei nostri carnevali d'amore.
In macchina non ... [segue »]
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