Universo parallelo
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...mio Dio! È merito suo!
Stoppo quel pensiero. E tento di scacciarlo dalla mente perché non posso permettermi di innamorarmi di lui.
Giungiamo sotto l'Arco di Trionfo e guardiamo l'orologio: il tempo è tiranno e sta per scadere. Lui afferma che è stanco. Lo prendo nuovamente in giro dicendogli che è vecchio ma in verità sento anch'io un po' di stanchezza.
Non resta che far ritorno alla metro. Ancora una mezz'ora nel dedalo sotterraneo della metropolitana di Parigi e giungiamo davanti alla porta del ritorno. Siamo all'aeroporto di Orly. Di nuovo.
- Vieni - mi dice - Saliamo sul tetto.
C'è vento sopra, ma il sole è ancora alto mentre tutto intorno, stese sull'orizzonte, le nuvole tracciano neri confini di pioggia. Mi chiudo nel mutismo infantile di un bambina che capricciosamente non vuole abbandonare il parco giochi che adora. Sento la tristezza invadere ogni fibra del mio essere.
Il vento tiepido mi scompiglia i capelli, il tepore del sole mi accarezza la pelle. Ma sento freddo e non solo. Lui mi abbraccia, mi stringe forte, ma questa stretta non basterà a farci restare.
Guardo gli aerei atterrare e decollare dalla pista mentre tengo le mie mani in mezzo alle sue gambe ... [segue »]
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