Siamo franchi (Let's be frank)


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...ii la Spagna piacque. La capitale di Filippo era più allegra, più calda e più igienica di Londra. Era inebriante godersi il meglio di entrambe le corti. Si rivelò inoltre estremamente remunerativo: la coscienza comune di Frank i e ii era di gran lunga il più veloce mezzo di comunicazione fra le due capitali rivali, e come tale valeva quattrini. Non che Frank avesse rivelato il suo segreto ad anima viva, ma aveva fatto in modo che si sapesse che disponeva di una rete di abili spie che agiva senza alcun pericolo di venir scoperta fra l'inghilterra e la Spagna. Il corpulento lord Burleigh lo teneva in grande considerazione. E lo stesso faceva il duca di Medina Sidonia.
Era talmente affascinante essere due persone nello stesso tempo che Frank i fu lento ad esplorare sistematicamente gli altri vantaggi meno appariscenti. Tuttavia uno sfortunato ruzzolone giù da cavallo gli diede l'agio necessario a meditare. Ma anche allora, non si sarebbe accorto del punto vitale se non fosse stato per qualcosa che accadde a Madrid.
Nacque Frank iii.
Frank ii aveva trasmesso il cromosoma rinnegato grazie ad una piccola cortigiana spagnola. Il bimbo venne chiamato Sancha. Non vi fu nessun coma per ... [segue »]

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    Questo racconto fu scritto nei primi anni del 1950, quando si sapeva molto poco di Venere. Quando non si sapeva che la splendida stella era in realtà un inferno.

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