Come Tragedia
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...Qualunque cosa avrebbe accettato, era implicito perché implicita è la sofferenza nell'amore, ma mai avrebbe voluto leggere a se stesso la sua sentenza: dover indovinare dal muto imbarazzo del giudice se si è colpevoli o innocenti.
Per Rachele in realtà tutto mutò forma, ogni regalo, ogni gesto gentile appariva ora sotto la luce della ribalta, appariva come un piéce de theatre ordito a rubarle l'anima, a strapparle un bacio, un sorriso, una lacrima forse; ogni singola volta che le si era avvicinato era stato un assalto, ogni volta che, consapevole o no, lui aveva goduto del suo contatto le aveva rubato qualcosa, qualcosa che lei non avrebbe voluto dargli.
L'aveva forse illuso? Dove aveva preso quella convinzione di poterla amare? Sarebbe corsa ai ripari. A modo suo. La metamorfosi dei pensieri di Joshua fu più lenta, ora rimaneva spazio solo al suo imbarazzo, solo alla delusione del rifiuto; al dolore di essere scacciato per come si è, non per come si cerca di apparire, e quel dolore è come di cristallo; è come la perla nell'ostrica: curata e amata perché si sviluppi nella sua lucentezza, sempre più fulgida. Fino a divenire nera.
Ogni rumore quella sera fu come stridere di ... [segue »]
Composto giovedì 30 novembre 2000
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