Come Tragedia
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...di troppo senza mai essere scacciato, che si sentì ladro di nulla; criminale era la sua sola presenza, criminale ogni occhiata, criminale il contatto si una mano su una mano, di una gamba su una gamba. Nulla lei diceva, lo lasciava fare senza rimprovero, senza proferir parola. Ruba quanto vuoi anima impura, fruga il nulla che ci separa e trovati solo colpevole.
Se tu sei qui è perché lo Vuoi, se tu mi sfiori è perché lo Vuoi: io, dal canto mio non voglio e mi limito a questo. Non voglio chiamarti, non voglio vederti, voglio non volere, sii tu la Volontà. Neanche gli occhi di lei volevano, erano opachi. Cristallo bianco e smalto di sorrisi pietosi, compassionevoli, i suoi denti. Mai gli avrebbe fatto del male e mai del bene, mai nulla avrebbe fatto.
Joshua: è questo il tuo modo di difenderti?
Rachele: Difendermi? E da cosa?
Joshua: Da me, da te, dimmelo tu che io non ci capisco più nulla.
Rachele: Ma di cosa vai farneticando? Cos'è che non capisci? Io sono sempre io. Non è che magari se tu?
Joshua: Ti prego Rachele. Reagiscimi!
Coro ii
"Partitura Yin"
Rachele:
Dimmi; uomo,
Controllo.
Dominio.
Volere.
Cos'è reagire?
Che non forse è il silenzio
il magnifico eloquio astrale?
È ... [segue »]
Composto giovedì 30 novembre 2000
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