Come Tragedia

Prologo

Tutti potreste incontrare Joshua per al strada. Sarebbe facile riconoscerlo: guardate i suoi occhi. Spesso son distratti, fissati a vedere chissà cosa, chissà dove. Probabilmente non li muoverebbe su di voi neanche se gli si rivolgesse la parola, vi risponderebbe assente, ma se per caso vi guardasse sapreste allora cosa sia uno sguardo; vi sentireste scrutati nel profondo con immenso interesse, con forza tale che vi sarebbe difficile evitare l'imbarazzo o la soggezione. Sostenete quello sguardo e ciò che di peggio potrebbe capitarvi è un sorriso gratuito, ma non parlategli di illusioni, mi raccomando, perché potrebbe convincere anche voi così come ha convinto me.

Il poeta è un fingitore,
Finge così completamente,
Da fingere che sia dolore,
Il dolore che davvero sente.
F. Pessoa

Atto I

Il senso del tragico era quello che le mancava, o meglio, quello che mai avrebbe manifestato. Era perciò come se non Volesse e, non Volendo, non viveva che parzialmente. Introversa, d'un'introversione radicale come l'edera, verde scuro e fitta, la tana perfetta per ogni emozione. La sua anima vegetale era protetta, nascosta, in fin dei conti strozzata. Solo gli occhi neri e cupi, scintillanti come di febbre, tradivano le urla di animale muto che la sua rampicante ... [segue »]