Scritto da: Anna D.

Il veleno che mi cura


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...i capelli asciugati di fretta giusto per non prendere un accidente. La doccia preferisco farla a casa. Poggio il borsone su una sedia cercando di comportarmi nel modo più disinvolto possibile ma come al solito in sua presenza sono un'imbranata con tutte le lettere in maiuscolo. Nel prendere le chiavi prima non avevo chiuso la cerniera che aperta rovescia fuori cellulare e portafogli. Faccio per prenderli ma lui si è già chinato. Sembra impacciato, timido e mai, giuro mai, l'avevo visto comportarsi in quel modo con me. Le nostre mani si toccano un secondo.
"Grazie" dico frettolosamente per liberarmi da quel contatto che mi cuoce come una pentola bollente.
Poggio gli oggetti sul tavolo. Nel farlo gli do le spalle e solo ora lo sento parlare.
"Ho pensato molto a quello che mi dicesti quella sera. Inizialmente pensavo che scherzassi visto com'eri ridotta, ma poi ho visto che non mi hai mai più chiamato per davvero e le tue parole mi sono venute alla mente molto spesso".
Non mi giro ma ho paura che lui possa sentire il mio cuore pompare come un pazzo.
"Nessuno mi aveva mai detto di essere un veleno e la cosa inizialmente mi faceva arrabbiare.... [segue »]

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