Il veleno che mi cura
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...parte dei casi mi tengo impegnata. Qualche volto arrivo a casa dei miei. Mi sento debole e invecchiata sebbene sia passato un mese soltanto. Ma dire "soltanto" è dire il totale di tutte le stelle nel cielo. Scendo dall'auto piano e afferro il borsone della palestra con tutta la calma di questo mondo come se il pensiero di lui mi indebolisse. Un colpo basso: ecco cos'era e cosa sarà d'ora in poi per me. Entro nell'antro del palazzo di casa dove poggio il borsone della palestra e mi abbasso per cercare le chiavi da qualche parte che non ricordo.
"Buonasera, signorina Di Mauro" mi dice il vecchio custode con il suo solito sorriso da gentile e affabile portiere.
"Buonasera, signor Antonio" dico di rimando con un sorriso di trionfo mentre prendo finalmente le chiavi.
"Le faccio i miei più sentiti auguri di compleanno."
"Compleanno!?" Chiedo frastornata.
"Beh, il suo amico è salito..." inizia a dire ma si tappa subito la bocca come chi sta quasi per scoprire un segreto.
Mi alzo e prendo la borsa in spalla chiamando l'ascensore. Forse il custode si è confuso.
"Signor Antonio, mi scusi, che succede?" chiedo leggermente preoccupata.
L'uomo mi guarda come un ... [segue »]
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