La Bella e la Notte
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...mi divertiva la vita spericolata.
Quando si fa l'investigatore privato, ogni interlocutore è un bugiardo, per principio, e per tale insidiosa via si devono ricostruire i fatti, fino a scoprire la verità; non è un paradosso, il vero degli accadimenti lo si deduce dalle falsità raccolte come briciole, una ad una.
Ma i fatti, la verità, non sono l'oggetto di queste righe, che vado scrivendo la notte, prima di scappare al Jazz Club da Isa Bella. Lei esiste davvero, posso assicurarlo, non è un prodotto di fantasia. Queste pagine appartengono alla categoria del sogno, pur essendo (ripeto) la "Tinatarner" quanto mai reale, come per altro il jc. I sogni sono realtà, aiutano a vivere, non mi verrete a dire che la vita non sia un fenomeno fisico, tangibile, "concreto", come direbbe il Gran Capo. Le lacrime, il sangue, il ghiaccio sulle contusioni e le fasce di garza sugli ematomi esistono anch'essi, ma attengono ad altri aspetti della realtà, da narrare nel prossimo libro; questo qui, era solo per Isa Bella, e solo per lei rimane. Ma, alla fine - vi starete chiedendo-, sei riuscito a combinarci qualcosa, con la "Tinatarner" del Jazz Club? Che sò, un aperitivo, una pizza, una cena, una notte di follie... E chi l'ha detto, che con Isa Bella ci sia stata una fine?
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