Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte


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...buon Dio mandava in terra: "concretezza, ci vuole concretezza".

Non ho mai capito che significasse, quell'esortazione, avendo invece intuito, da subito, le motivazioni del capoccia, le ragioni che lo spingevano a quell'affermazione perentoria. Significava, la Voce del Padrone, che era necessario produrre; per cui: cercare nuova clientela, quindi trovare altri lavori, per ottenere maggiori entrate.

Certo, dal suo punto di vista il ragionamento non faceva una piega; ma dal punto di vista altrui, ad esempio il mio? Avevo lo stipendio calcolato sulla percentuale - bassa - delle pratiche che seguivo; in soldoni (o meglio in soldini): lavoravo tantissimo e guadagnavo pochissimo. Preciso che l'ammontare delle percentuali non erano commisurate alla qualità delle mie prestazioni; se così fosse stato, avrei avuto un futuro prossimo da nababbo messo al sicuro. Nel guadagno non erano comprese - a parte un'infinità di diverse voci - indennità da "ricevute legnate", fisiche o psicologiche che fossero, dalle aggressioni alle minacce; fino alla bottigliata, alla lettera, presa in testa, come nei film.

Dove c'è il ceffo che afferra la bottiglia, stringendola saldamente per il collo, si avvicina silenzioso all'altro ceffo, di spalle, e: beng!, una sonora botta in testa, e tanti saluti di buon riposo al malcapitato.... [segue »]

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    Scritto da: Pino Conte
    Riferimento:
    Racconto inedito

    Commenti

    3
    postato da , il
    Complimenti...
    2
    postato da , il
    :)
    1
    postato da , il
    che bello il tuo racconto

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