La Bella e la Notte
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...incarico, sempre una sfida, da non perdere, comunque una sorpresa da sfiorare, un'esperienza da conservare. Un'emozione continua, scariche di adrenalina e tuffi al cuore - qualche botta in testa, aggiungerei-, finché non fossi riuscito a sprofondare le unghie sulla preda.
Non ero uno stinco di santo, e non l'avevo mai nascosto, ma avevo un pregio: ero un libro aperto, bastava leggere, non c'erano trappole, nascoste tra una pagina e l'altra. Brutto, sporco, cattivo, e trasparante, di una chiarezza cristallina, solare.
Dove mi avrebbe condotto, la mia occupazione? E chi lo sà? Bella domanda; come lo sono tutte, le domande. Alle quali non seguono mai buone risposte, solo altre belle domande: dove sarei andato a parare?, e che mi frega?, mi rispondevo con un'ulteriore domanda.
In qualche porto avrei attraccato dopo la traversata, alla fine del viaggio ci sarei arrivato, di tagliare il nastro del traguardo ero certo, almeno questo; ma dove, quando, come, ci fossi arrivato, non ne avevo la più pallida idea.
Era il jc, il mio porto d'attracco preferito, dove gustarmi la "Tinatarner" sorseggiando Martini, l'unica compagnia sopportabile, servita con ghiaccio e limone; detestavo far comunella tanto per dar fiato alla bocca. Anche qui, la bella domanda in ... [segue »]
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