La Bella e la Notte
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...spago senza fine. A me dava l'asma, la tachicardia, l'orticaria, la nausea, srotolare quello spago, mi ci sarei potuto impiccare. L'avevo sopportato per la riserva di tempo di cui ero stato capace, il branco di squali travestito da amministratori comunali, ed avevo esaurito le scorte di apnea. Volevo respirare, a pieni polmoni, e volevo che il cielo scaricasse una pioggia torrenziale - e non quelle quattro gocce-, per lavare la città dalla puzza che l'opprimeva, non dovuta unicamente all'immondizia abbandonata a marcire.
Fui accontentato, perlomeno sul primo desiderio; misi piede al Jazz Club mentre Isa Bella intonava "This is what you are" dell'Hi Fy Quintet di Mario Biondi, un brano appena uscito, ma dal sapore antico; un Sud diverso, un altro Meridione erano possibili, sulle note di quel magico "swing", un Mezzogiorno in cui spalancare gli alveoli polmonari uno ad uno per fare il pieno di aria pulita e melodie ben assortite.
Isa Bella sfoggiava una forma smagliante, una condizione da ginnasta olimpionica che esegua il proprio esercizio, in pedana, ed ottenga il massimo punteggio, sbaragliando le avversarie senza eccessiva difficoltà; non per loro demerito, bensì per propria bravura.
La sua esibizione era da medaglia d'oro, saltava sul palco con ... [segue »]
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