La Bella e la Notte
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...gli imprevisti del meteo alla riva di mare.
Ottobre e novembre, quindi, da'ste contrade significano clima mite, sole caldo, ed elevate temperature; ciò nonostante, quando cala il buio e ci s'inoltra nella notte fonda, non sono più tempi adatti a far l'aurora stesi sulla sabbia, in riva alle onde. Nel sotterraneo del jc si ovviava alle contraddizioni, tra il calendario ridotto agli ultimi due-tre fogli e le temperature sopra la media, spalancandone i finestroni collocati lungo le pareti, aperture lunghe ed alte quanto gli stessi muri perimetrali della sala; parliamo di finestroni a scomparsa che, una volta aperti, trasformavano il Jazz Club in un belvedere con tettoia.
Che sciccheria, che lusso,... e che guaio; quelle chilometriche aperture mi stringevano d'assedio da ogni parte, ed il vento che ci s'infilava nel pieno del proprio soffio a tutti polmoni, senza incontrare ostacoli, scompaginava, oltre i miei fogli scarabocchiati con i disegnini, i miei piani, studiati meticolosamente, fino al minimo dettaglio.
Le mie pagine, con i progetti per l'attacco al numero di cellulare di Isa Bella, svolazzavano per i fatti propri, indifferenti alla fatica che m'era costata studiare nelle linee di massima l'attacco, prima, e metterlo nero su bianco, dopo; il tavolino al ... [segue »]
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