Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte


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...consumata-, per l'eventuale rifiuto che mi avesse opposto Isa Bella; dei due fari, restava da sceglierne uno. Mi portavo avanti con il lavoro - ad anticipare i tempi non si sbaglia mai-, e rimuginavo su un ulteriore scelta, ancora più estrema: arruolarmi nella Legione Straniera. Messo a mollo nelle onde della baia, verso il mare aperto, oppure messo sulla graticola delle dune di un qualsiasi deserto, nascosto dietro il velo nero della notte, frattanto calata sulla scena, erano i destini che m'attendevano. Quali foschi pensieri, alimentati dal buio nel quale brancolavo; non il buio delle ore 18 - circa - segnate dall'orologio, bensì quello dei tentoni, dei tastoni, dei tentativi, con cui procedevo nella speranza di avvicinare la "Tinatarner" del Jazz Club. Tutti rivelatisi - ovviamente - fallimentari.

Lavoravo tantissimo e guadagnavo pochissimo, fin qui nulla di strano, per un illustre signor Nessuno come tanti quale ero. Erano le valutazioni sulla qualità del mio operato, a lasciarmi perplesso, valutazioni sempre positive, comunque favorevoli; dovevano essere mossi da umana pietà, i miei clienti: come fare a dirmi che

non erano affatto soddisfatti del servizio, da me, prestato loro? Più semplice far buon viso a cattivo gioco, liquidarmi con quattro soldi e sparire ... [segue »]

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    Scritto da: Pino Conte
    Riferimento:
    Racconto inedito

    Commenti

    3
    postato da , il
    Complimenti...
    2
    postato da , il
    :)
    1
    postato da , il
    che bello il tuo racconto

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