Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte


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...rimettersi in piedi.

Quando non la vidi, entrando al Club, mi assalì un unico pensiero: saltare sulla prima Transiberiana di passaggio, e sopprimermi, nelle steppe innevate e silenziose della Grande Madre Russia. La nostra "Tinatarner" della notte era un paladino della nuova sacralità: l'arcobaleno splendente nel cielo azzurro terso, era un profeta della nuova Bibbia: la guerra santa ad ogni filo di fumo sulla faccia della terra, dagli scarichi degli autoveicoli, a quelli dei riscaldamenti, a quelli delle fabbriche, sigarette comprese (anche se consumate - in barba ai divieti imposti dalla legge - al Jazz Club? ). Isa Bella!, le avrei voluto dire - ma non potevo, quella notte non c'era; ed anche se ci fosse stata, non ci conoscevamo-, Isa Bella!, non ti sprecare, a buttarti anima e corpo - come sei solita fare, ché fai le cose sempre e solo al massimo delle tue possibilità, che sono infinite-, non ti buttare, dicevo, in una battaglia più grande di te, una guerra che non potrà cessare se non quando gli eserciti che la conducono avranno trovato un "business" ancora più redditizio, sia dell'inquinamento, sia della guerra all'inquinamento. Sei preziosa, un gioiello estratto dalle viscere gelate del pianeta, e la ... [segue »]

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    Scritto da: Pino Conte
    Riferimento:
    Racconto inedito

    Commenti

    3
    postato da , il
    Complimenti...
    2
    postato da , il
    :)
    1
    postato da , il
    che bello il tuo racconto

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