La Bella e la Notte
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Prologo
Cartoline ad una Voce, o forse cartoline ad una voce: così l'avrei sottotitolato, il libro che non sapevo quando, ma che sapevo prima o poi avrei scritto, raccogliendo tutti gli sgorbi scarabocchiati, gli svolazzi tratteggiati, le massime vergate: insomma, l'intero campionario di stupidaggini che mettevo nero su bianco la notte, al mio tavolo al Jazz Club, ispirato dalla presenza incantata di Isa Bella, la mia fata, nell'universo popolato di mostri (e, soprattutto, di mostriciattoli). Il titolo sarebbe stato "La Bella e la Notte"; la Bella, in onore della primadonna del film sulla mia vita - non che ne fosse degna -, la Notte, in onore dello sfondo, nelle inquadrature delle riprese. Per il sottotitolo, restava da sciogliere il dubbio sulla maiuscola o sulla minuscola: Voce, se nel senso di pensieri di cui la Bella sarebbe stata destinataria; voce, se nel senso di pensieri di cui la Bella era ispiratrice, ed il sottoscritto semplicemente la fonte. Sempre riguardo al sottotitolo, "cartoline" perché si sarebbe trattato di poche righe, buttate giù da questo o quel porto, approdi dove mi spingeva la navigazione che iniziavo ogni notte grazie ad Isa Bella, sospinto dalla forza della sua presenza; guardarla, sentirla, faceva sì che il ... [segue »]
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