La Bella e la Notte
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...quale ero accomo-
dato, all'angolo, risultava battuto da vortici di spifferi, un semplice anticipo delle folate a flussi che planavano tutte, e tutte insieme, sul mio occipite, costringendomi ad una secca alternativa: cambiare tavolo, oppure soggiacere ad un torcicollo da ricovero. Scelta da escludere, la prima, e da evitare, la seconda. Oddio!, per la mia "Tinatarner" mi sarei fatto sbranare vivo, la mia nuca ne era consapevole, e si era rassegnata; fatto sta che, malandata la mia cervicale, malconcia di conseguenza la mia (già scarsa) lucidità di mente, correvo il serio rischio - in simili condizioni - di non presentarmi alla nostra Regina della Notte nella migliore forma. Tutt'altro.
Non pioveva, non buttava come Dio comanda, non martellavano scrosci d'acqua imperiosi, di goccioni, di acini d'acqua piovana che schioccano sui vetri; non grondavano acquazzoni violenti, che fanno sobbalzare sui sedili, in auto, per il frastuono rimbombante dei tuoni.
Piovigginava, a fatica, filini trasparenti di goccette, stille asfittiche, buone ad impastare la polvere sul parabrezza, polvere che le spazzole tergicristallo rimuoveva con difficoltà. Macchioline di pioggerella insignificante coprivano la carrozzeria, la finivano di sporcare, non buttava ma Dio avrebbe dovuto comandare: nuvole, avanti tutta con i temporali, senza freni. Il lavatone di ... [segue »]
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