La Bella e la Notte
Capitolo: 2 - L'incendioScegli la pagina:
...al barman a chi doveva attribuirsi la genialata, mettere l'ammazzasette dei poveretti lì alla porta; quesito da porre approfittando della nuova fase lunare, con la marea umana che lentamente si abbassava ed abbandonava il jc, defluendo senza sosta verso le diverse uscite. La luna che governava la tribù della notte aveva stabilito, per quella data, una festa organizzata in una discoteca là intorno; e per magia, allo scoccare delle due della notte, la tribù aveva invertito la rotta, e s'era indirizzata verso la nuova meta promessa. Meta diversa, per gli stessi pestoni e le stesse pedate, c'era da aspettarsi. Non ebbi modo di verificare, rimasi al Jazz Club, dove si respirava, finalmente; avevo appena ordinato il mio "drink", e messo a fuoco - alla buon'ora! - Isa Bella, che mi squillò il cellulare. Risposi svogliato, aspettandomi rogne: chi poteva essere a quell'ora, se non il Gran Capo?, non avevo dame spasimanti - ed insonni - ad attendermi, in pena per me. Difatti: "molla tutto e precipitati qui", lo sentii bofonchiare al telefonino, col tono grave di chi non ammette repliche, né è tenuto a giustificazioni. "Qui dove?", ebbi appena il tempo di rispondere; "sulla via del mare, alle porte della ... [segue »]
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