L'esploratore
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...pochi attimi. "Ciao amore, ci hai fatto prendere uno spavento, non fare più queste cose, torno presto." - e sorrise dandomi un bacio in fronte.
Entrò una ragazza: "Sono l'anestesista, scusami per ciò che è successo."
"Non è stata colpa tua" - riuscii a sussurrarle a fatica.
Vedevo solo i tubi che mi avevano attaccato e il soffitto della rianimazione, non mi potevo muovere, ero completamente immobilizzato ma ero di nuovo vivo, felice di rivedere le persone che amavo, felice di non dare loro un grande dolore.
Ma ero allo stesso tempo stranamente triste perché ero ritornato, avevo dovuto lasciare quel posto di leggerezza e pace infinita, ero allo stesso tempo felice e triste, ero vivo ora ma ero senz'altro vivo anche prima.
La settimana che seguì fu un calvario di flebo, iniezioni e trasfusioni, senza cibo né acqua.
Dalla finestra della stanza d'ospedale vedevo un monte in lontananza, i prati, il cielo, ripensavo all'operazione e a ciò che era successo.
Io non sono un medico, posso solo formulare un'ipotesi, credo che l'anestesia sia proporzionata ai chilogrammi di peso, e credo che i miei novantacinque chilogrammi di massa muscolare non siano uguali a novantacinque chilogrammi di una persona normale,... [segue »]
Composto domenica 4 luglio 2004
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