Lettera a Sofia
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...e poi lavoratore; non si sono imposti, né s'impongono neanche i cosiddetti sindacati, anzi a mano a mano nel tempo gli stessi, a volte uniti ed altre volte divisi, spesso in conflitto tra loro, hanno mostrato la loro vera faccia o maschera e, facendo finta di interessarsi a quanto già scritto, hanno contribuito in combutta con i politicanti laici e clericali allo sfacelo sociale, traendo spesso, come tanti altri disonesti già menzionati, salute dalla malattia dei lavoratori.
Dare dignità al lavoro, a qualsiasi tipo di lavoro, ed al lavoratore significa annientare le disuguaglianze sociali, tutte le sperequazioni e le discriminazioni, che stanno alla base di tutti i malesseri sociali. Si dia, come è sacrosanto, perennemente al popolo la certezza del diritto e si applichi la giustizia distributiva, presupposti pilastro del sereno vivere della collettività.
Ho voluto essere ripetitivo, pur non essendo mio costume di scrittura, né eleganza nelle dissertazioni oratorie; ho voluto farlo con cognizione di causa: la martellante pubblicità, talvolta o spesso ingannevole, infatti, penetra a forza nelle menti e le indirizza. Spero, invece, che la mia ripetitività non ingannevole porti benessere. Mi viene in mente una frase del grande scrittore e poeta tedesco, Goethe: "Tratta le persone come ... [segue »]
Composto venerdì 21 dicembre 2012
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