Dalla realtà... alla poesia
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...mondo quotidiano?
Già, le solite cose. Sapone, pettine, cucchiaio, forchetta, sedia, letto, tavolo, macchine, quaderni, viti, bulloni, grembiule, tuta, ombrello, scarpe, giornali, portacenere, radiolina, mangianastri, sveglia. Sì, sì... e c'è anche canto, nel tuo mondo quotidiano?
C'è armonia, c'è cielo, nella tua vita?
Tu, di solito, verso che cosa cammini?
Che cosa ti sta davanti?
Che cosa ti attira, ti affascina?
Che cosa ti fa cadere in ginocchio, perché in confronto ti senti piccolo, meschino, buio, fragile?
Roba per coprirti. Certo.
Roba per ripararsi. Certo.
Roba per nutrirsi. Certo.
Roba per divertirsi. Certo.
Roba per guadagnarsi da vivere. Certo!
E poi? C'è un cielo, sopra di te?
A un uomo "uomo" una cattedrale non fa solo comodo. Occorre. È indispensabile. Sarà terrestre fino a che vuoi l'uomo, ma se non ha anche un cielo, sopra e dentro, l'uomo non riesce a farcela in quanto uomo.
Ecco perché tutti, almeno a ore, un cielo lo cerchiamo. Entriamo in qualche cattedrale.
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Si usa spesso la parola spirito a proposito dell'uomo.
Ma resta una parola senza significato, se non viviamo certe pagine di realtà.
Io, uomo, non sono davvero spirituale se non divento uomo interiore. Se non vivo la mia vita quotidiana con l'amore, con la bellezza, con la poesia, se non ... [segue »]
Composto mercoledì 28 gennaio 2015
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