Dalla realtà... alla poesia
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...siamo uomini-pagliacci, uomini-manichini, uomini-sgorbi, non c'è viaggiare che tenga.
A quanto pare le cose hanno una loro dignità. Non si svendono, chiudono il loro valore in un impenetrabile segreto, se noi dimostriamo di non meritare la loro confidenza. Ecco perché, molte volte, il mondo che percorriamo ci sembra una pattumiera. Noi vediamo quello che meritiamo di vedere. Ci sembra una pattumiera, perché noi siamo pattumiera dentro.
La volgarità, la grossolanità, la materialità, l'immondizia che ci portiamo dentro ci impedisce di cogliere il fascino delle cose, di raggiungere il loro segreto, il loro profondo. Così restiamo fermi alla loro superficie, alla loro apparenza, alla loro maschera.
Perciò, fossimo anche in un paradiso terrestre, non ci sarebbe niente da fare.
Di fatto qualche angolo del paradiso terrestre è a portata di mano di tutti. È sull'uscio di casa di tutti. Ma quanti di noi se ne accorgono? Mentre, quando siamo in buona dentro, quando siamo sereni, semplici, amanti, puliti, allora tutto è una meraviglia. Tutto è splendido, tutto è incantevole, a volte, perfino divino.
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Il giorno in cui il lotto fiorì,
ahimè, la mia mente vagava distratta
e non me ne accorsi.
Vuoto rimase il mio canestro,
il fiore rimase abbandonato.
Allora non ... [segue »]
Composto mercoledì 28 gennaio 2015
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