Parole in parata
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...insegnamenti, ad impararli e, se è il caso, osservarli.
Alla televisione, però, ben difficilmente ci imbattiamo in programmi saggi, eccettuato qualcuno - cui do il benvenuto e il mio più entusiastico plauso - proprio perché, conoscendo un po' gli ascolti regolarmente schedati, memorizzati ed anche millantati, farebbero pensare che la gente non volesse altro che spettacolucci dai passatempi insulsi e cronache ripetitive che ti parlano della medesima cosa, in cento salse, dalla mattina alla sera e, sovente, con propaggini per il giorno o i giorni successivi.
Cara Guidacci, mi sento di confermare quanto Lei così saggiamente ed anche con sobria raffinatezza, nell'usare termini volutamente ineleganti, ci ha presentato: oggi siamo di frequente su quella strada, sulla strada di una fiera paesana, dove i vitelli non li portano più a passeggiare per le strade del centro del paese, ma in compenso ci vengono mostrate scene da non credersi, per chi voglia esercitare un po' di critica; basta poca.
Ma come si fa, ditemi, ad usare l'Alfa ottimista, l'inizio di un felice e speranzoso percorso, con tali prospettive non solo viste dall'aspetto di questa televisione che ci ritroviamo!
Per forza l'Omega impera: non c'è verso.
E siamo al mio secondo capitolo, che anche ... [segue »]
Composto sabato 30 ottobre 1999
dal libro "Alfa, anzi, omega" di Tommaso Mazzoni
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