Un destino un legame - Caterina dè Medici. La lettera scomparsa
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...benevolenza. Aggiungo che in molti l'hanno considerata spregiudicata e capace. Si è saputa muovere bene nell'ambiente della corte di Francia che la giudicavano dal suo aspetto, l'avevano soprannominata con sdegno, "la grassa bottegaia fiorentina". Lo era in realtà, grassoccia, bruttina, e con i cosiddetti occhi a palla, tipici dei Medici. Si dice ancora che era dotata di un appetito formidabile, e con i suoi gusti aveva influenzato la cucina francese. Sapeva mettere insieme, cibi prelibati a lascivia e galanteria, e riteneva afrodisiaci molti degli alimenti, per esempio: cardo, scalogno, zucchine, sedano, funghi, fave, cipolle, i carciofi poi, li prediligeva, cotti nel vino, ne andava pazza. Tutto questo perché, si era fatta raggiungere dai migliori cuochi fiorentini e la corte di Francia li aveva accettati con tutte le prelibatezze. Aggiungo, nessuno poteva immaginare una certa sua debolezza, mascherata, dall'arroganza, In fondo si sentiva sola, anche se a detta di molti, sapeva ben ottenere i suoi scopi. A ogni buon conto. La situazione non è così com'è ricordata, anche se rivalutata, ma esiste un elemento, oltre a quello che ho appena descritto, un pizzico di pazzia e delirio di onnipotenza, che era utilmente messo a tacere, ma i maligni, lo sospettavano. E ... [segue »]
Composto martedì 3 gennaio 2017
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