Angeli e demoni
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L'uomo arranca barcollante per la stradina che costeggia la scoscesa riva del fiume. Cerca di passare dall'altra parte, ma deve forzatamente arrivare al ponte, distante ancora parecchio. La stradina, sul lato del fiume, è limitata da un alto steccato perciò l'uomo, ubriaco fradicio, non corre alcun pericolo di finire nelle sottostanti torbide acque.
L'uomo, come avviene ormai metodicamente ogni sera, è da poco uscito dalla solita osteria e per rincasare deve compiere quel tragitto. Da anni, ormai, quella è diventata un'abitudine che termina puntualmente, poco dopo essere passato dall'altra parte, su una panchina non molto lontana dalla sua abitazione. Le forze, puntualmente, lo abbandonano nello stesso punto, in qualunque stagione e con qualsiasi tempo.
L'uomo è ormai ridotto ad una puzzolente sagoma, fradicia del peggior vino dell'osteria, ma a lui ciò non interessa. In un qualche modo desidera che la morte ponga fine alla sua depravata vita, ma non ha il coraggio di correrle incontro. Osare tanto non è un gesto in sintonia con il suo carattere, in tutta la vita non ha mai osato anzi, si è macchiato delle peggiori nefandezze proprio per la mancanza di coraggio. La peggiore delle quali, quella che da decenni lo ha portato tanto ... [segue »]
Composto giovedì 25 novembre 2010
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