Giuseppe Freda

Nella frase "La filosofia è percezione, vita vissuta..." di Giuseppe Freda
Io vorrei tanto avere il piacere di un commento, sia pure critico, da parte degli altri votanti; ma forse chiedo troppo, per quelli che sono gli usi di questo sito.
    Vorrei tuttavia far notare una cosa semplicissima.
    La filosofia non è una scienza esatta: tant'è che non vi sono anche solo due filosofi che abbiano detto la stessa cosa. Tot capita, tot sententiae. Ciò non potrebbe accadere se la filosofia attenesse solo alla razionalità, e non anche alla VISIONE INDIVIDUALE DEL MONDO e alle SCELTE relative.
    Quanto poi alla seconda parte della frase, se è vero che Universo è IL TUTTO, e se è vero (come è vero) che noi facciamo parte dell'Universo, ebbene signori miei l'Universo sente, ama e pensa attraverso di noi (e chissà attraverso quanti altri).
    Se dopo queste semplici precisazioni mi spiegate gentilmente i motivi dei cinque, farete cosa meritoria non tanto per me o per voi, quanto per la chiarezza dei concetti e dei punti di vista che li sostengono.
    Quanto a ciò che tu dici, Vincenzo, io non critico affatto la razionalità; ma dico che, mentre in campo scientifico essa è unica padrona e signora assoluta, in campo filosofico è (e non può essere altro che) elemento di COERENZA di ciascuna visione del mondo. Ruolo molto diverso.
    Con ciò ritengo altresì di aver chiarito che non vi è assolutamente elemento alcuno di poesia in quanto ho scritto. (Dove la vedi, la poesia?)
    Un'ultima cosa: nessun filosofo ha ragione, nessuno ha torto; ma tutte le costruzioni filosofiche sono utili in quanto punti di riferimento che illuminano la realtà da angolazioni diverse. Questo spero sia pacifico.
11 anni e 7 mesi fa
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Nella frase "La moderna tecnologia fornisce mezzi..." di Giuseppe Freda
Sono invece millenni che la saggezza non progredisce neanche di un millimetro...
   Probabilmente però è come per la scienza: allo stesso modo in cui la scienza era rimasta ferma sulle posizioni aristoteliche per 1500 anni, e poi è esplosa, potrebbe darsi che prima o poi... cominci il progresso morale e sociale dell'umanità.
    Personalmente, anzi, ne sono certo: contrariamente a ciò che comunemente si ritiene, credo ci attenda uno splendido futuro.
11 anni e 7 mesi fa
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Nella frase "Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce..." di Émile Michel Cioran
Telepatia, rispetto, corpo, animo, percezione... cinque interpretazioni diverse, talune (corpo/animo) addirittura opposte...
   Perché? Possibile che, di fronte ad un'esperienza comune a tutti, cinque persone abbiano cinque interpretazioni diverse?
   La spiegazione mi sembra semplice: il contatto è ILLUSORIO. Il che si può riassumere nelle seguenti affermazioni, tutte ugualmente vere e false insieme:
- siamo separati da noi stessi, e la nostra vita è ricerca di noi stessi:  l'unica via per giungere alla verità è la conoscenza di se stessi;
- "l'altro" da noi non esiste, perché siamo tutti partecipi dello stesso essere, e quando troviamo "l'altro" troviamo qualcosa di noi stessi: la conoscenza di sé passa attraverso la conoscenza del sé insito in  ciò che appare altro da sé.
- non esistono né anime né corpi, ma solo spiriti, anzi: spirito;
- esiste un livello di esistenza superiore, che è simbiosi con l'altro e, in prospettiva, con l'intero genere umano e con l'intero creato (che è spirito,e non materia);
- ciò che conta è la FORZA, di cui siamo tutti partecipi ma solo in minima parte consapevoli;
- la FORZA è AZIONE, non idea, né pensiero, né parola, ma volontà che si traduce in atto;
-  la PERCEZIONE, in quanto atto e non pensiero, è generata dalla forza della realtà, e specchio delle sue infinite maschere.
    Ma queste sono solo chiacchiere, perché tutto ed il contrario di tutto può essere asserito, ma configura sempre  il medesimo errore metodologico di approccio alla realtà, errore che risiede nello stesso asserire, e non nel suo contenuto, del tutto inesprimibile.
    Nel che risiede il vero motivo per cui sul medesimo fenomeno avete espresso cinque diverse e talora opposte opinioni.
    L'unico punto fermo e certo dell'esistenza individuale può essere LA DIRETTIVA, IL PRINCIPIO ISPIRATORE DELL'AZIONE: principio che può essere l'amore che unifica, o l'odio che divide. A voi la scelta.
11 anni e 7 mesi fa
Nella frase "La realtà è una cospirazione creata dall..." di Roger Penrose
Attendere? E' inutile ed illusorio, perché ogni attesa è fatta di tempo che passa, e tra le tante illusioni dei sensi vi è anche il tempo, con il suo prima ed il suo poi che scandiscono l'assurda distinzione tra ciò che non esiste più, ciò che esiste e ciò che non esiste ancora. Simpatica però l'immagine di "Pino che vola sul gradino" (...e si rompe la noce del collo :))
11 anni e 7 mesi fa
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Nella frase "La bontà è insufficiente a cambiare il mondo..." di Franco Paolucci
Non scantonare. TU hai detto SIAMO sulla buona strada, concordando quanto meno in parte con l'affermazione che la bontà non è sufficiente, ma occorre la conoscenza del male e il suo rifiuto.
Credo sia lecito chiedere il motivo del rifiuto: giacché se uno rifiuta il male "a capocchia", che senso ha?
Viceversa - guarda guarda - per definizione la BONTA' è la qualità di chi è buono, ed è BUONO chi segue la legge morale.
Che non sia per via della BONTA' che si rifiuta il male?  : ))
Inoltre, ritengo che la conoscenza dl male serva a ben poco, e sia anzi tempo perso: serve viceversa il ripudio, la nausea del male. Se questa nausea c'è, il male lo rifiuti anche senza conoscerlo: se non c'è, lo conosci e rischi seriamente di non rifiutarlo.
Dice: ma come si fa a rifiutare una cosa che non si conosce? Risposta: hai forse bisogno di ficcare la testa nella bocca di un leone per sapere che si tratta di cosa poco prudente? O hai bisogno di sapere cosa si prova a drogarsi, per sapere che la droga può ammazzarti? Alla stessa maniera, la puzza del male, chi ha quella certa nausea che dicevo, la sente lontano un miglio.
     Conclusione: per il rifiuto del male basta la bontà. Basta, ed avanza anche.
     E ringraziami per averti salvato dalla "buona strada" della perdizione.  :)
11 anni e 7 mesi fa
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Nella frase "Se riusciremo a vivere la non violenza, nel..." di Martin Luther King
No,  si tratta di un periodo ipotetico c.d. "della realtà", e va bene l'indicativo, in questo caso futuro:  "se riusciremo" ;  si può poi scrivere sia "interraziale" che "interrazziale", anzi la seconda forma è la più usata.
11 anni e 7 mesi fa