Giuseppe Freda

Sì, Tina, come ti scrissi (e non ricordavo di averti scritto) in occasione di una mia sofferta meditazione, è questa, a mio avviso, la soluzione del mistero: lo spostamento cioè del dilemma essere/divenire dal piano della materia e del pensato al piano spirituale e del vissuto. Se infatti pensiamo al divenire come mutamento temporale delle COSE, il dilemma rimane. Se viceversa viviamo l'essere (cioè ciò che esiste) come essenza spirituale, e il divenire come terreno su cui si dispiega la tensione interiore al perfezionamento spirituale, il divenire ci appare indispensabile allo stesso concetto di essere, e il mistero scompare. Si vede cioè chiaramente che il divenire è in contrasto con l'essere ontologico e pensato, ma non con l'essere teleologico e vissuto, cui appare invece indispensabile.
   Ti ringrazio di avermi ricordato un pensiero perduto per via.

Mi spiace deluderti, ma io dicevo esattamente l'incontrario, cioè che l'unica maniera di stare coi piedi per terra è volare.
    Se dunque non voli, ma stai coi piedi per terra, industriati a volare; perché prima o poi la terra ti franerà sotto i piedi, e.. o volerai, o sprofonderai.
...Nell'irrealtà della solida terra su cui ritenevi di posare i piedi.      : ))

Ma no, povero "rancetiello"...
Il "rancetiello" è un piccolo, infinitesimale granchio. Quando è "di scoglio" è "doc", genuino: come un ambo vinto, che è tanto meglio di un terno sperato...

Eh, no...
Sono, come tutti, solo uno st u p id o...  : //