Giuseppe Freda

Nella frase "Caso Marò. Gli italiani fanno gli indiani." di Giulio Pintus
Quello che è stupefacente è che il capo di stato maggiore della Difesa, generale Binelli, ex ammiraglio, abbia oggi esaltato  «l'esempio, il coraggio, la disciplina e il senso dello Stato» dei due militari.
www.corriere.it/esteri/13_marzo_24/india-maro-ira-generali-nese_45dbc4c8-9456-11e2-bd1c-50cadb6c1382.shtml
La notizia è stata presente sul Corriere della sera, come articolo d'apertura, per 5 o 6 ore. Ora è del tutto sparita, ma è ugualmente reperibile in rete.
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "E pensare che per chiunque altro ci osservi al..." di Federico Cangelosi
Sei proprio sicuro,Vincenzo, che niente e nessuno ci osservi?
Pensa: la Terra è uno dei 9 pianeti della stella Sole, pianeti che hanno centinaia di satelliti.
Il Sole fa parte della "nostra" Galassia, che contiene all'incirca 100 miliardi di stelle di ogni tipo e dimensione.
La nostra galassia è solo una dei circa 300-500 miliardi di galassie esistenti nell'Universo osservabile.
Per questo solo motivo (ma ce ne sono molti altri ancora), non troverai oggi più NESSUNO SCIENZIATO che possa asserire che siamo soli nell'Universo, e che quindi nessuno ci osservi.
Se poi aggiungi a tutto ciò che io sono un extraterrestre, capirai quanto sia lontana dalla realtà la tua affermazione.  : ))))))))
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "In questo mondo siamo stati gettati come un..." di Jim Morrison (James Douglas Morrison)
"Esiziale" significa m0rtale, o quanto meno dannoso, funesto. Lo sc*hifo, quindi, quantunque forse condivisibile (dal punto di vista del cane, più che da quello dell'osso), non c'entra niente.
   Piuttosto, non capisco come possa Morrison, deceduto più di 40 anni fa, aver composto questo pensierino Mercoledì 7 Novembre 2012, cioè praticamente ieri.
   Mi sembra poterne agevolmente dedurre che o il pensiero non è suo, o c'è un errore nella data di composizione.
    Ci sarebbero in verità anche altre ipotesi; ma mi sembrano troppo peregrine per potere, in assenza di inattese quanto stupefacenti rivelazioni, essere ragionevolmente prese in esame.
    Se comunque era uno scherzo, almeno ci sarà qualcuno che vi ha fatto caso. Carino, e ben congegnato per persone poco attente.
   E non solo: c'è infatti da far caso anche a quella media 9,49 in 83 voti. Ulteriore elemento inquietante in un panorama complessivo che per puro distacco da certi indirizzi "culturali", ormai da tempo superati,  non definisco del tutto enigmatico, ma indubbiamente molto singolare.
   Mio caro Vincenzo, abbandona dunque immagini di ossa e di cani, e soffermati invece su questo pensiero, sicuramente di Morrison e che sicuramente ti troverà concorde: « La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità, apre tutte le porte, e voi potete passare per quella che preferite. »
   Per quale porta preferisci passare? 
   Io, a conclusione del mio commento, quasi quasi preferisco passare da quella che solitamente è posta in fondo a destra; anzi in fondo a sinistra, giusto per evitare fraintendimenti.  : ))
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "Discorsi fumogeni farciti di fronzoli si..." di Giuseppe Freda
Il commento 63 di Giulio, di soli 6 giorni fa, "fotografava" una media di 6,05 in 21 voti. Ora siamo a 5,68 in 28 voti. In 6 giorni sono dunque intervenuti ben 7 voti, e tutti senza commento alcuno.
    E allora, facendo un po' di conti: 6,05 x 21= 127, mentre 5,68*28 = 159. Dunque i 7 voti anonimi sopraggiunti esprimono un totale di 32 voti, cioè una media di 4,57 a voto.
    Devo dire che la cosa è incoraggiante: non mi era mai capitato, ultimamente, di osservare incrementi superiori a media 1, o al massimo 2. Ma soprattutto non mi era mai capitato di riscuotere tanti voti anonimi in soli 6 giorni. Si vede in tutta evidenza che è aumentata sensibilmente la schiera dei miei occulti estimatori, che saluto cordialmente, invitandoli ad iscriversi all'apposito club dei "poeti dei miei stivali", di prossima istituzione (con tanto di tessera omaggio e biglietto di ingresso gratuito al club, ubicato naturalmente su apposito e ridente trabiccolo a forma di cesso in orbita intorno al pianeta Marte).
(Oggetto ben più interessante, dal punto di vista astrofisico ed astrofisiologico, della ormai vetusta ed amorfa teiera di Russell).
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "La frase è stata rimossa per volere dell'autore." di Vincenzo Cataldo
Secondo me, Vincenzo, il rispetto può essere un sentimento e può non esserlo. Può cioè essere sentito, o essere solo manifestato.
   Il rispetto come mera manifestazione esteriore è una delle tante forme di ipocrisia che governano la società "civile". Niente, in sé, di... rispettabile.  : )))
   Ora, volendo escludere dal concetto di Dio ogni ipocrisia, mi sembra ovvio che nel concetto di amore è senza dubbio ricompreso quello di rispetto (sentito), perché il più comprende il meno.
    Se dunque Dio esiste, ti ama e ti rispetta (tant'è che ti lascia libero di credere o non credere in Lui).
    Procedendo nel medesimo registro, mi sembra evidente come crocifissioni, torture, roghi, scomuniche, guerre agli infedeli, sharie, minacce di pene terrene o ultraterrene, presunzioni di infallibilità e intermediazioni varie propedeutiche a misteriosi rituali di contenuto salvifico, imposti come necessità e non proposti come libertà in assenza di miglior rapporto con la divinità, rappresentino la massima mancanza di rispetto nei confronti del genere umano, trattandosi in tutta evidenza di coartazioni fisiche o psicologiche indegne del dovuto riguardo al libero formarsi ed esplicarsi delle idee, dell'intelligenza e delle convinzioni di ciascuno.
    Se però è lecito (e anzi doveroso) stigmatizzare queste cose, non è altrettanto lecito, perché non logico, prendersela con Dio per presunta mancanza di rispetto. Sia che Egli esista, e ciò per i motivi sopra esposti; sia a maggior ragione ove si ritenga che non esista, giacché in questo secondo caso si rischia di sconfinare in una stupefacente ed immotivata follia.  : ))
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "Voglio essere un angelo e volare – se mi..." di Flavia Ricucci
Esiste speranza di una mutazione all'incontrario?
Secondo me sì, perché a ben guardare si tratta di orrende metamorfosi, ma per fortuna non di mutazioni.
La mutazione, per quanto ne sappiamo, procede dall'ottusità del bruto verso l'intelligenza: e la guerra tutto è, tranne che un'attività intelligente. Prima o poi, quindi, saremo abbastanza intelligenti da eliminarla: sempre però che riusciamo a sopravvivere all'ultima guerra.
Il che sembra, per dire le cose come stanno, al di sopra delle nostre possibilità.
E allora?
E allora ci vuole un aiuto, altrimenti non ce la faremo.
Forse - chissà - ce lo daranno le api. O le formiche. Se solo riuscissimo a capirle.
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "L'uomo è per natura affetto da "gelosia..." di Simone Pirozzi
Vincenzo, non dire eresie: è frase del giorno, e quindi , in quanto tale, per antonomasia veritiera ed inattaccabile.
11 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "Ho sempre pensato che per alcuni, quando si..." di Giulio Pintus
Eh, l'atterraggio...  notoriamente la fase più pericolosa del volo...  : ))
   Per ora, librato tra le nubi iperboree dell'astrazione, e pertanto dall'alto della mia inadeguata e fallibile  infallibilità, ti dico: sia i pensieri,che le parole, hanno in sé scarso, scarsissimo valore.
   E' vero infatti che le parole spesso esprimono i pensieri (neanche a questo sempre riescono, a dire il vero); ma esistono territori che neanche i pensieri sono in grado di percorrere. Territori per i quali, quindi,  non servono neanche le parole...
    Non si tratta di territori inaccessibili: a tutti prima o poi capita, nel bene o nel male,  di vivere qualcosa che non si può  esprimere a parole. Sono però territori in cui è difficile incontrare altri esseri umani, poiché è molto difficile esserne cittadini permanenti a tutti gli effetti, o anche solo transitarvi per apprezzabili periodi.
    Orbene, da questi territori esiste una vera e propria impossibilità di comunicare mediante parole e concetti. E se vi si prova, il risultato può essere con ogni probabilità inadeguato, e dar luogo a fraintendimenti: giacché il linguaggio si basa su esperienza comuni, ed è dunque immagine di ciò che è condiviso; ma come si fa ad esprimere a parole esperienze che i più non condividono, e per le quali pertanto neanche esistono parole?
    Il linguaggio della vita e del vissuto, però, cioè il linguaggio del reale, è in grado di trasmettere anche l'inesprimibile. Ma anche qui si pone un problema, perché si tratta di un linguaggio del tutto interiore, operante cioè di solito tra la realtà e l'uomo, ma solo rarissimamente tra esseri umani.
     E' un po' come per la follia: incapace di comunicare, eppure ritenuta sacra dai popoli di un tempo, ancora vicini alla mitica e gloriosa torre di babele (cui peraltro ci avviciniamo di nuovo a grandi falcate, e non per raggiungere la reciproca incomprensione, fase già raggiunta da tempo, ma per travalicare l'incomunicabilità nella necessità di una nuova via alla comprensione reciproca).
     Ritieni quindi per certo che tutto ciò che io scrivo, non esprimendo ciò che vorrei, non è in grado di essere illuminante, e quindi non è degno di elogio.
     Ma c'è di più (e dopo il concetto che segue mi sarà necessario assumere l'antidoto, nella speranza di non fracassarmi al suolo). E il concetto è questo: ritieni per certo che, se davvero percepisci qualcosa di illuminante in ciò che scrivo, non la percepisci per via di parole (te ne sia prova il fatto che i più non la percepiscono), ma per diversa via, cioè per reale e vissuta cittadinanza onoraria dei territori di cui ti dicevo.
    Insomma, un po' come dire: "non la carne e il sangue te lo hanno rivelato..."
     Dopo di che mi sento davvero precipitare (quando capita, penso sempre a quel povero diavolo-ippopotamo di Lucifero)... e speriamo in bene.  : ))
11 anni e 8 mesi fa