Concordo, ovviamente, sulla circostanza che tutti abbiano il potere di raccontarsi anche se privi di tecnica, e che viceversa non riesca purtroppo a raccontarsi chi è privo di anima.
Tuttavia, mentre per chi "non ha anima" non c'è niente da fare, e qualsiasi tecnica non potrebbe che illuminare una stanza vuota, non vedo perché chi abbia anima non debba industriarsi per migliorare la propria tecnica... Se davvero ha anima, credo che ne avrà un grande desiderio. E' così in tutte le attività umane, lavoro e discipline sportive comprese.
Il mio intento, ampiamente palesato, non è comunque il dare tecnica (e tanto meno anima) a chi non ne abbia, bensì l' evitare che scrittori non privi di anima, anzi decantati per non esserne privi, possano, con l'incorrere e talora perseverare caparbiamente in errori elementari di mera natura tecnica, "fare scuola" di strafalcioni alle "anime" semplici. Un intento, quindi, molto "terra-terra" rispetto all'attività poetica e di critica letteraria, ma, ritengo, importante al fine di sensibilizzare gli animi all'uso corretto della nostra bella lingua italiana, in un luogo di ritrovo di pensieri, di idee e di "anime" sempre più frequentato.
Se insomma questo sito si chiama Pensieri Parole, prendiamoci cura non solo dei pensieri, ma anche dell'uso di parole che riescano ad esprimerli correttamente.
12 anni e 8 mesi fa
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Vincenzo, stasera ti trovo particolarmente trattabile e conciliante !! : ))
Conoscendoti, riesco a fare due ipotesi: o hai trovato una femmina di quelle buone, o hai preso un terno secco al lotto... : )))))))))
In entrambi i casi ti faccio i migliori auguri, non senza osservare che, quando sei trattabile e conciliante, sei, come Petronio arbitro, una vera delizia del genere umano!! : ))
12 anni e 8 mesi fa
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Tutto passa. Quando si è ben metabolizzato questo concetto, in modo che costituisca un'intima percezione e non semplicemente l'illuminazione razionale di un attimo, si esce dalla catena degli eventi.
E basta solo un passo avanti per entrare nel mondo della realtà.
NOTA GRAMMATICALE (zàzàzà.... : ))))))) La doppia negazione "non ...nulla" equivale ad affermazione.
Dunque mi sento autorizzato a ritenere che tu abbia voluto dire "non ha mica perso nulla, ué!", nel senso di significare che ha ben perso un qualcosa ; pur dovendo ammettere che nell'uso comune si è ormai perduta questa sottile distinzione ("non è successo niente", "non serve a nulla", "non significa niente", o, in terminologia più aulica, "non me ne strafoffe niente").
Altrimenti bisognava dire: "chi perde un amico non ha perso alcunché", oppure: "non me ne strafoffe alcunché". : ))
Ti esimo comunque, per carità di patria, dalla correzione, e con essa anche dall'asserragliamento nelle tue trincee, perché mi rendo conto dell'ormai acquisita dignità di questo maledetto uso comune (sono arrivato troppo tardi!!!). : ((
(Che vvuofà, mi è passata la "fissazione filosofica", dalla quale non puoi negarmi di averti a lungo risparmiato, e sono nella fase della "fissazione grammaticale". Segue di solito la "fissazione teologica", molto più molesta, querula e petulante: e potenzialmente anche foriera di tragiche conseguenze, fino ai roghi di innocenti poesiole nella pubblica piazza :)))))).
12 anni e 8 mesi fa
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Tuttavia, mentre per chi "non ha anima" non c'è niente da fare, e qualsiasi tecnica non potrebbe che illuminare una stanza vuota, non vedo perché chi abbia anima non debba industriarsi per migliorare la propria tecnica... Se davvero ha anima, credo che ne avrà un grande desiderio. E' così in tutte le attività umane, lavoro e discipline sportive comprese.
Il mio intento, ampiamente palesato, non è comunque il dare tecnica (e tanto meno anima) a chi non ne abbia, bensì l' evitare che scrittori non privi di anima, anzi decantati per non esserne privi, possano, con l'incorrere e talora perseverare caparbiamente in errori elementari di mera natura tecnica, "fare scuola" di strafalcioni alle "anime" semplici. Un intento, quindi, molto "terra-terra" rispetto all'attività poetica e di critica letteraria, ma, ritengo, importante al fine di sensibilizzare gli animi all'uso corretto della nostra bella lingua italiana, in un luogo di ritrovo di pensieri, di idee e di "anime" sempre più frequentato.
Se insomma questo sito si chiama Pensieri Parole, prendiamoci cura non solo dei pensieri, ma anche dell'uso di parole che riescano ad esprimerli correttamente.
Conoscendoti, riesco a fare due ipotesi: o hai trovato una femmina di quelle buone, o hai preso un terno secco al lotto... : )))))))))
In entrambi i casi ti faccio i migliori auguri, non senza osservare che, quando sei trattabile e conciliante, sei, come Petronio arbitro, una vera delizia del genere umano!! : ))
E basta solo un passo avanti per entrare nel mondo della realtà.
La doppia negazione "non ...nulla" equivale ad affermazione.
Dunque mi sento autorizzato a ritenere che tu abbia voluto dire "non ha mica perso nulla, ué!", nel senso di significare che ha ben perso un qualcosa ; pur dovendo ammettere che nell'uso comune si è ormai perduta questa sottile distinzione ("non è successo niente", "non serve a nulla", "non significa niente", o, in terminologia più aulica, "non me ne strafoffe niente").
Altrimenti bisognava dire: "chi perde un amico non ha perso alcunché", oppure: "non me ne strafoffe alcunché". : ))
Ti esimo comunque, per carità di patria, dalla correzione, e con essa anche dall'asserragliamento nelle tue trincee, perché mi rendo conto dell'ormai acquisita dignità di questo maledetto uso comune (sono arrivato troppo tardi!!!). : ((
(Che vvuofà, mi è passata la "fissazione filosofica", dalla quale non puoi negarmi di averti a lungo risparmiato, e sono nella fase della "fissazione grammaticale". Segue di solito la "fissazione teologica", molto più molesta, querula e petulante: e potenzialmente anche foriera di tragiche conseguenze, fino ai roghi di innocenti poesiole nella pubblica piazza :)))))).
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