Tentare di apparire ciò che non si è, altro non rappresenta che un artificio volto a trarre in inganno gli stolti che si lasciano ingannare dalle apparenze.
Il pianeta delle scimmie è sempre più pieno di questi soggetti, giacché la nostra società ne produce ed ammaestra a milioni, sia ad ingannare che ad essere ingannati, e il più delle volte addirittura ad ingannare se stessi.
10 anni e 6 mesi fa
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Questo accade perché non siete partecipi, se non in minima parte, dei cinici meccanismi, mezzi e fini del mondo. Qui, tutto è destinato alla delusione e alla m0rte. Rifletteteci, rivoltate il calzino e rallegratevi di essere stranieri in terra straniera !... : )
10 anni e 6 mesi fa
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Quando si dice "l'uomo" si intende il genere umano. Se invece ci si vuole riferire agli individui umani, si dice "gli uomini" (es: l'uomo è andato sulla luna; ma gli uomini normalmente non ci vanno). A nessuno verrebbe in mente che gli uomini (singoli) vogliano essere padroni del mondo: ciò è tipico solo di pochi... esaltati (o condottieri che dir si voglia). Il problema, con questa frase, è che dire "padrone di se stesso" riferendosi al genere umano è un po' "fuori centro", perché la padronanza di se stessi è propria dei singoli, non dell'umanità in quanto specie. La dissonanza si potrebbe risolvere solo sostituendo, a "padrone di se stesso", la locuzione "padrone del proprio destino". Infatti, mentre la padronanza di se stessi non è della specie, ma dei singoli, la padronanza del proprio destino non è né dei singoli, né della specie umana, in quanto tutti sono soggetti all'imperversare della casualità, o del destino che dir si voglia. Concludendo in sintesi: credo che la frase si riferisca al genere umano: riferirla a singoli uomini non avrebbe senso. Ma la padronanza di se stessi è cosa dei singoli uomini: da cui l'antinomia di cui dicevo.
10 anni e 6 mesi fa
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Complimenti alla tua tenacia. Il fatto è oltre tutto degno di estrema attenzione, in quanto concomitante con il risveglio primaverile di tutte le cose, comprese probabilmente le attenzioni e facoltà intellettive intorpidite dai geli invernali. Auguri per la prossima rettifica di fine anno... : ))))
10 anni e 7 mesi fa
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Tutto sommato però, a ben guardare, è un prezzo giusto, conveniente e anche gioiosamente pagabile per chi ha la possibilità di pagarlo. Molti infatti questa possibilità non la hanno, a motivo del vedersela preclusa dalla somma indigenza, o da impegni interpersonali (sostegno della famiglia) che impediscono o comunque rendono difficile, anche moralmente, una scelta diversa, soprattutto quanto alle inclinazioni.
10 anni e 8 mesi fa
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Inquieto e pensoso nottambulo, arrivo alle 2 di notte su queste 7 righe, le leggo, e non riesco a capacitarmi di quelle due stelline gialle, recanti la delucidazione " 4 in un voto ". A me piace molto, Sergio. Tutte le stelline possibili, e alzo il voto a 7. Un caro saluto.
10 anni e 8 mesi fa
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Questa conversazione mi sembra molto interessante, perché tocca un nervo scoperto dei rapporti sociali, e quindi esprimo il mio modesto parere.
Concordo perfettamente con le parole di Paolino: "Sii credente, sii agnostico, sii ateo, oppure sii nulla, tutto o solo ciò che vuoi essere, ma, per carità, siilo senza fa*na*tismo o spa*valderia e, soprattutto, senza ins*ul*tare o dare del fe*s*so a chi la pensa diversamente da te."
Queste parole sono rivolte non ad atei o a credenti, ma a TUTTI. E' poi chiaro che al credente non faccia piacere essere ema*rginato o de*riso dall'ateo, e all'ateo essere emar*ginato o de*riso dal credente. La soluzione è semplice: esprimere le proprie opinioni, rispettando non le opinioni altrui (cosa impossibile se non le si condivide), ma l'altro, sempre, anche se portatore di diversa opinione.
Sotto altro aspetto, se parliamo di mar*tiri o generici m0rti am*ma*z*zati, ai ma*rtiri dell'inquisizione cattolica (perché era cattolica, perb*acco: cosa inc*redibile ed or*re*nda!) si possono affiancare tranquillamente i ma*rtiri di diverse religioni di Stato, come quella dell'antica Roma, o i ma*rtiri missionari in Africa o Asia, o i ma*rtiri dell'ateismo di Stato (come avvenuto nei regimi comunisti "ditt*atoriali", che furono a mio avviso il massimo della contraddizione in termini e dell'ipo*cr*isia).
Né atei né credenti dunque, a mio avviso, dovrebbero prendere cappello dinanzi a questa frase, condivisibile da chiunque.
Quanto poi a Guccini, mi sembra esprima il medesimo concetto, anche se con una ribe*ll*ione in altre opere più nettamente di parte, e che comunque ha sempre il retrogusto amaro della scon*fitta e dell'auto-ema*rg*inazione. Povero Guccini, profeta di scenari sempre più demodé, stante l'avvenuto svili*mento e prosti*tu*zione alla ragion pratica anche delle sinistre e delle ana*rchie di qualsiasi gusto ed estrazione, cosa che è ormai sotto gli occhi di tutti...
10 anni e 8 mesi fa
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Il pianeta delle scimmie è sempre più pieno di questi soggetti, giacché la nostra società ne produce ed ammaestra a milioni, sia ad ingannare che ad essere ingannati, e il più delle volte addirittura ad ingannare se stessi.
Concordo perfettamente con le parole di Paolino: "Sii credente, sii agnostico, sii ateo, oppure sii nulla, tutto o solo ciò che vuoi essere, ma, per carità, siilo senza fa*na*tismo o spa*valderia e, soprattutto, senza ins*ul*tare o dare del fe*s*so a chi la pensa diversamente da te."
Queste parole sono rivolte non ad atei o a credenti, ma a TUTTI. E' poi chiaro che al credente non faccia piacere essere ema*rginato o de*riso dall'ateo, e all'ateo essere emar*ginato o de*riso dal credente. La soluzione è semplice: esprimere le proprie opinioni, rispettando non le opinioni altrui (cosa impossibile se non le si condivide), ma l'altro, sempre, anche se portatore di diversa opinione.
Sotto altro aspetto, se parliamo di mar*tiri o generici m0rti am*ma*z*zati, ai ma*rtiri dell'inquisizione cattolica (perché era cattolica, perb*acco: cosa inc*redibile ed or*re*nda!) si possono affiancare tranquillamente i ma*rtiri di diverse religioni di Stato, come quella dell'antica Roma, o i ma*rtiri missionari in Africa o Asia, o i ma*rtiri dell'ateismo di Stato (come avvenuto nei regimi comunisti "ditt*atoriali", che furono a mio avviso il massimo della contraddizione in termini e dell'ipo*cr*isia).
Né atei né credenti dunque, a mio avviso, dovrebbero prendere cappello dinanzi a questa frase, condivisibile da chiunque.
Quanto poi a Guccini, mi sembra esprima il medesimo concetto, anche se con una ribe*ll*ione in altre opere più nettamente di parte, e che comunque ha sempre il retrogusto amaro della scon*fitta e dell'auto-ema*rg*inazione. Povero Guccini, profeta di scenari sempre più demodé, stante l'avvenuto svili*mento e prosti*tu*zione alla ragion pratica anche delle sinistre e delle ana*rchie di qualsiasi gusto ed estrazione, cosa che è ormai sotto gli occhi di tutti...