La realtà è come un enorme edificio sferico circondato da pareti impenetrabili, sulle quali si aprono infiniti cunicoli, fatti di fughe di porte e di stanze che, se percorse fino in fondo, conducono al suo centro: al centro della realtà. Ciascuno di questi cunicoli è diverso dagli altri, ed attiene ai più diversi rami dello scibile e dell'esperienza umana...
Ma per arrivare alla realtà non è necessario percorrere tutti i cunicoli: ne basta uno solo, purché sia percorso fino in fondo.
Questo è possibile solo e semplicemente perché la realtà che si trova al centro della sfera, cioè la verità, siamo noi, e non qualcosa di diverso da noi.
Non è dunque necessario ampliare la propria ricerca e la propria conoscenza, ma solo e semplicemente approfondirla: e senza possibilità di errore si arriva alla meta.
11 anni fa
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Ogni fatto che cada sotto il nostro esame (fatto che chiameremo evento) è determinato da altri fatti che ne costituiscono le cause. Quindi ogni fatto è determinato da una certa serie causale, composta di fatti naturali e fatti umani. Questi ultimi, i fatti umani, attribuibili cioè all'intervento dell'uomo, possono essere meramente volontari (è voluto l'atto, ma non il risultato finale), o intenzionali (indirizzati, cioè, specificamente a quell'evento). Esistono poi, in questo processo di causalità, interferenze di serie causali meramente occasionali, che possono frustrare, ostacolare o agevolare, in percentuali probabilistiche estremamente variabili, le intenzionalità umane.
Ne deriva che ogni evento è il più delle volte il frutto di un paniere di fatti naturali, umani (più o meno intenzionali) e casuali, che rende spesso estremamente difficile poter ricondurre l'effetto "evento" alla mera intenzionalità, o alla pura casualità. In realtà, ogni nostra progettualità non è mai accompagnata da un effettivo ed assoluto potere di incidere sugli eventi, ma il rapporto azione-risultato è sempre di natura probabilistica.
A ciò si unisce la nostra impossibilità di conoscere e valutare sia il peso, quanto alla produzione di un evento, dei singoli fattori causali; sia l'effettiva sussistenza, ed incidenza rispetto all'evento, dell'intenzionalità umana. E' questo il motivo per cui spesso accade che vengano ritenuti colpevoli gli innocenti, meritevoli gli immeritevoli, o eroi i gaglioffi cui sia stata fatale o sia andata per il giusto verso l'ultima avventura...
In realtà, gli unici giudizi che possiamo emettere in questa materia sono quelli relativi a noi stessi; ma solo se riusciamo a valutare in maniera serena ed obiettiva l'effettivo rapporto intercorso tra le nostre intenzioni, le nostre capacità ed i risultati che ne sono conseguiti.
E' indicativo a questo proposito, il fatto che i più, nel fare questo tipo di analisi, riterranno di essere stati sfortunati; pochi di essere stati incapaci di conseguire l'obiettivo; pochissimi di essere stati fortunati; ma assolutamente nessuno, se non pochi "onesti" delinquenti di professione, riterrà o dichiarerà mai di aver conseguito l'obiettivo con mezzi violenti, infami, truffaldini o comunque scorretti.
11 anni fa
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Ma per arrivare alla realtà non è necessario percorrere tutti i cunicoli: ne basta uno solo, purché sia percorso fino in fondo.
Questo è possibile solo e semplicemente perché la realtà che si trova al centro della sfera, cioè la verità, siamo noi, e non qualcosa di diverso da noi.
Non è dunque necessario ampliare la propria ricerca e la propria conoscenza, ma solo e semplicemente approfondirla: e senza possibilità di errore si arriva alla meta.
www.youtube.com/watch?v=slFVZYKfLYc
Ne deriva che ogni evento è il più delle volte il frutto di un paniere di fatti naturali, umani (più o meno intenzionali) e casuali, che rende spesso estremamente difficile poter ricondurre l'effetto "evento" alla mera intenzionalità, o alla pura casualità. In realtà, ogni nostra progettualità non è mai accompagnata da un effettivo ed assoluto potere di incidere sugli eventi, ma il rapporto azione-risultato è sempre di natura probabilistica.
A ciò si unisce la nostra impossibilità di conoscere e valutare sia il peso, quanto alla produzione di un evento, dei singoli fattori causali; sia l'effettiva sussistenza, ed incidenza rispetto all'evento, dell'intenzionalità umana. E' questo il motivo per cui spesso accade che vengano ritenuti colpevoli gli innocenti, meritevoli gli immeritevoli, o eroi i gaglioffi cui sia stata fatale o sia andata per il giusto verso l'ultima avventura...
In realtà, gli unici giudizi che possiamo emettere in questa materia sono quelli relativi a noi stessi; ma solo se riusciamo a valutare in maniera serena ed obiettiva l'effettivo rapporto intercorso tra le nostre intenzioni, le nostre capacità ed i risultati che ne sono conseguiti.
E' indicativo a questo proposito, il fatto che i più, nel fare questo tipo di analisi, riterranno di essere stati sfortunati; pochi di essere stati incapaci di conseguire l'obiettivo; pochissimi di essere stati fortunati; ma assolutamente nessuno, se non pochi "onesti" delinquenti di professione, riterrà o dichiarerà mai di aver conseguito l'obiettivo con mezzi violenti, infami, truffaldini o comunque scorretti.