Concordo col parere di sir Jo.
Ma vorrei anche fare una considerazione che ritengo molto importante: le vendite di qualsiasi cosa dipendono dal giudizio popolare. E' il "popolo" a decidere liberamente quale film andare a vedere, quale libro comprare, quale cantante preferire e così via.
Dunque una scelta popolare è qualcosa di estremamente realistico, al di là di ogni considerazione di tipo critico.
Il problema è, semmai, quello di "guidare" adeguatamente le scelte popolari, "educando" la gente ad una sempre maggiore sensibilità artistica. Per fare questo occorre a mio avviso, segnatamente su questo sito che gode di un'inattesa e splendida onda popolare, una critica che sia particolarmente severa, imparziale e motivata, sia quanto alle forme che quanto ai contenuti.
Assistiamo invece, molto spesso, al perpetuarsi e al costituirsi di gruppi auto-referenziali che osannano ogni cosa, purché provenga da certe campane.
Questo fenomeno non è un bene, e va additato e disatteso senza mezzi termini.
Tuttavia è sempre meglio di quella critica più o meno "venduta" che, soprattutto nei campi in cui l'arte è una forma di "investimento" (grazie a Dio la poesia non rientra in questo ambito) "manovra" le scelte popolari, facendole collimare con interessi difficilmente confessabili.
Ebbene, nel nostro caso nulla di ciò è avvenuto né poteva avvenire. Ben venga, dunque, una ruspante scelta popolare (delle cui caratteristiche, per inciso, ogni partecipante avrebbe dovuto tener conto nell'atto di scegliere le opere da proporre).
Io non so quanti iscritti abbia questo sito; ma mi auguro che possa giungere ad averne centomila di più. Perché quanti più ne avrà, tante più persone potranno essere raggiunte e "guidate" onestamente e seriamente verso una più consapevole sensibilità letteraria.
Sarà però un'occasione da non perdere, se si vuole fare davvero opera di valore letterario e culturale, e non, come avviene dappertutto nel mondo di oggi, caos che si vada ad aggiungere ad altro caos.
12 anni e 8 mesi fa
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Si apprende solo in questo momento, in via del tutto informale, che l'esito della gara poetico-aforistica verrà reso noto il giorno 1° Aprile p.v.-
Ogni maligna illazione al riguardo è naturalmente del tutto ingiustificata.
12 anni e 8 mesi fa
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Ma vorrei anche fare una considerazione che ritengo molto importante: le vendite di qualsiasi cosa dipendono dal giudizio popolare. E' il "popolo" a decidere liberamente quale film andare a vedere, quale libro comprare, quale cantante preferire e così via.
Dunque una scelta popolare è qualcosa di estremamente realistico, al di là di ogni considerazione di tipo critico.
Il problema è, semmai, quello di "guidare" adeguatamente le scelte popolari, "educando" la gente ad una sempre maggiore sensibilità artistica. Per fare questo occorre a mio avviso, segnatamente su questo sito che gode di un'inattesa e splendida onda popolare, una critica che sia particolarmente severa, imparziale e motivata, sia quanto alle forme che quanto ai contenuti.
Assistiamo invece, molto spesso, al perpetuarsi e al costituirsi di gruppi auto-referenziali che osannano ogni cosa, purché provenga da certe campane.
Questo fenomeno non è un bene, e va additato e disatteso senza mezzi termini.
Tuttavia è sempre meglio di quella critica più o meno "venduta" che, soprattutto nei campi in cui l'arte è una forma di "investimento" (grazie a Dio la poesia non rientra in questo ambito) "manovra" le scelte popolari, facendole collimare con interessi difficilmente confessabili.
Ebbene, nel nostro caso nulla di ciò è avvenuto né poteva avvenire. Ben venga, dunque, una ruspante scelta popolare (delle cui caratteristiche, per inciso, ogni partecipante avrebbe dovuto tener conto nell'atto di scegliere le opere da proporre).
Io non so quanti iscritti abbia questo sito; ma mi auguro che possa giungere ad averne centomila di più. Perché quanti più ne avrà, tante più persone potranno essere raggiunte e "guidate" onestamente e seriamente verso una più consapevole sensibilità letteraria.
Sarà però un'occasione da non perdere, se si vuole fare davvero opera di valore letterario e culturale, e non, come avviene dappertutto nel mondo di oggi, caos che si vada ad aggiungere ad altro caos.
Ogni maligna illazione al riguardo è naturalmente del tutto ingiustificata.