Sergio, ho stilato il mio commento 45 senza avvedermi che lo Staff avesse cambiato il testo (non credevo si fosse andati così avanti coi commenti): ne rimango un tantino stupefatto anch'io... senza il consenso dell'autore non si può (si può rifiutare, ma non cambiare il testo), ma presumo vi sia stato.
Quanto a nausee e svenimenti per sterili e inutili polemiche su questioni di lingua italiana, è appena il caso di notare:
1) che un commento concernente la lingua italiana usata in un testo è ultra-attinente al testo;
2) che un commento di tal guisa non è assolutamente polemico, nè è polemico chi vi risponda; alla stessa maniera in cui non vi è polemica se si esprimono differenti pareri sul contenuto di uno scritto;
3) che la polemica nasce da chi nega o minimizza il sussistere dell'anomalia oggetto di rilievo, non da chi lo muove, mentre invece è quest'ultimo ad essere surrettiziamente tacciato di farla.
Ma per evitare mancati gradimenti, nausee e svenimenti, ho deciso di inserire un apposito post per la lingua italiana:
www.pensieriparole.it/aforismi/poesia/frase-148009
su questo post, si potranno fare tutti i commenti stucchevoli e non stucchevoli del caso, lunghi quanto si voglia. E nessun commento verrà cancellato. Dunque d'ora in poi, se e quando avrò tempo e voglia di commentare frasi con riguardo all'uso della lingua italiana, inserirò il commento sotto la frase interessata; liberando poi il proprietario della frase dai commenti successivi, cui risponderò, dopo averli ricopiati, solo sul post di cui sopra. Spero di aver risolto, con questa sorta di "posta di padre Mariano", la principale problematica sollevata dai miei appunti grammaticali.
Devo tuttavia dire che a me pare una problematica speciosa, giacché non vedo quale differenza vi sia tra i profondissimi "pensieri" espressi nelle frasi e la forma italiana in cui sono espressi: si tratta in tutta evidenza di un tutt'uno... E' tuttavia mia abitudine cercare soluzioni concrete, il che è appunto ciò che ho fatto.
Sono d'accordo quanto alle correzioni: vanno operate dall'autore, non dallo staff.
Al riguardo però c'è un serio problema...
Tu hai visto, come me, le frasi del concorso. Erano ZEPPE di errori, spesso chiaramente inavvertiti e derivanti da crassa i*gno*ranza. Ora, come può fare il povero staff a convincere di errore tutta sta gente? Lì si trattava proprio, talora, di stravolgere completamente frasi che non stavano in piedi... non era il semplice "bei occhi" o la semplice virgola tra soggetto e verbo, o tra verbo e complemento oggetto: bisognava abbattere e ricostruire... Eh, se lo staff dovesse (lui sì) fare il prof d'italiano non la finirebbe più...
Anche per questo motivo ritengo opportuno, assolutamente non offensivo e anzi estremamente utile muovere appunti di lingua italiana alle frasi carenti, tentando di convincere autori recalcitranti a modificare opportunamente le frasi.
Però il messaggio privato, ripeto, non ha alcun senso. Lo puoi fare a uno che conosci bene, lo potremmo al limite fare io a te o tu a me, ma che senso ha scrivere a uno sconosciuto Mario Rossi, e dirgli "guarda, si dice io andai e non io andò"? Ha tutto il diritto di dirti "ma che vuoi da me? Mettilo in commento e non rompere le balle. Io risponderei così... : )) Invece glielo dici in commento, e fai prima non solo, ma così fai anche in modo che lui si renda conto di non potere impunemente pubblicare cavolate, il che lo indurrà ad usare maggiore studio ed attenzione per il futuro. Non dimentichiamo infatti che una frase su P&P è una frase resa pubblica ed esposta ai commenti altrui. L'ho detto in altra sede: chi vuole lodi deve essere pronto anche a prendersi le critiche: "fronna di lauro e fegatiello". Non muore nessuno.
12 anni e 8 mesi fa
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No Paolino, anche all'italiano, ma difficilmente nel linguaggio comune. In campo giuridico, e in genere in qualsiasi linguaggio tecnico o scientifico, è però fondamentale, altrimenti non ci si capisce più nulla.
12 anni e 8 mesi fa
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Curiosità da curiosità.
Per chi è curioso di conoscenza scientifica e in genere culturale, la cura è occuparsi di scienza o filosofia, e rompere le balle quanto meno è possibile.
Per chi invece fosse curioso dei casi altrui, la cura è una bella "paliata" al momento opportuno.
Il termine "paliata", anche detto "paliatone", di schietta ma antichissima origine partenopea, non è da confondersi con la "palliata", o "fabula palliata", antica forma di commedia latina di derivazione greca. Anche se talora anche nella "palliata" vi era qualche "paliatone", e dunque probabilmente nell'etimologia una qualche forma di derivazione potrebbe anche esistere.
...Sergio, tu che comprendi, spiega tu. : )))))))))))))))))
12 anni e 8 mesi fa
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Quando te lo ha dato questo 1 ? Non vorrei averti "contagiato" il mio Belfagor... Ti avrei dato 8, ma ti ho dato 10 per compensare un 1 che trovo assolutamente "impossibile" per questo scritto.
12 anni e 8 mesi fa
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Quanto a nausee e svenimenti per sterili e inutili polemiche su questioni di lingua italiana, è appena il caso di notare:
1) che un commento concernente la lingua italiana usata in un testo è ultra-attinente al testo;
2) che un commento di tal guisa non è assolutamente polemico, nè è polemico chi vi risponda; alla stessa maniera in cui non vi è polemica se si esprimono differenti pareri sul contenuto di uno scritto;
3) che la polemica nasce da chi nega o minimizza il sussistere dell'anomalia oggetto di rilievo, non da chi lo muove, mentre invece è quest'ultimo ad essere surrettiziamente tacciato di farla.
Ma per evitare mancati gradimenti, nausee e svenimenti, ho deciso di inserire un apposito post per la lingua italiana:
www.pensieriparole.it/aforismi/poesia/frase-148009
su questo post, si potranno fare tutti i commenti stucchevoli e non stucchevoli del caso, lunghi quanto si voglia. E nessun commento verrà cancellato. Dunque d'ora in poi, se e quando avrò tempo e voglia di commentare frasi con riguardo all'uso della lingua italiana, inserirò il commento sotto la frase interessata; liberando poi il proprietario della frase dai commenti successivi, cui risponderò, dopo averli ricopiati, solo sul post di cui sopra. Spero di aver risolto, con questa sorta di "posta di padre Mariano", la principale problematica sollevata dai miei appunti grammaticali.
Devo tuttavia dire che a me pare una problematica speciosa, giacché non vedo quale differenza vi sia tra i profondissimi "pensieri" espressi nelle frasi e la forma italiana in cui sono espressi: si tratta in tutta evidenza di un tutt'uno... E' tuttavia mia abitudine cercare soluzioni concrete, il che è appunto ciò che ho fatto.
Sono d'accordo quanto alle correzioni: vanno operate dall'autore, non dallo staff.
Al riguardo però c'è un serio problema...
Tu hai visto, come me, le frasi del concorso. Erano ZEPPE di errori, spesso chiaramente inavvertiti e derivanti da crassa i*gno*ranza. Ora, come può fare il povero staff a convincere di errore tutta sta gente? Lì si trattava proprio, talora, di stravolgere completamente frasi che non stavano in piedi... non era il semplice "bei occhi" o la semplice virgola tra soggetto e verbo, o tra verbo e complemento oggetto: bisognava abbattere e ricostruire... Eh, se lo staff dovesse (lui sì) fare il prof d'italiano non la finirebbe più...
Anche per questo motivo ritengo opportuno, assolutamente non offensivo e anzi estremamente utile muovere appunti di lingua italiana alle frasi carenti, tentando di convincere autori recalcitranti a modificare opportunamente le frasi.
Però il messaggio privato, ripeto, non ha alcun senso. Lo puoi fare a uno che conosci bene, lo potremmo al limite fare io a te o tu a me, ma che senso ha scrivere a uno sconosciuto Mario Rossi, e dirgli "guarda, si dice io andai e non io andò"? Ha tutto il diritto di dirti "ma che vuoi da me? Mettilo in commento e non rompere le balle. Io risponderei così... : )) Invece glielo dici in commento, e fai prima non solo, ma così fai anche in modo che lui si renda conto di non potere impunemente pubblicare cavolate, il che lo indurrà ad usare maggiore studio ed attenzione per il futuro. Non dimentichiamo infatti che una frase su P&P è una frase resa pubblica ed esposta ai commenti altrui. L'ho detto in altra sede: chi vuole lodi deve essere pronto anche a prendersi le critiche: "fronna di lauro e fegatiello". Non muore nessuno.
Per chi è curioso di conoscenza scientifica e in genere culturale, la cura è occuparsi di scienza o filosofia, e rompere le balle quanto meno è possibile.
Per chi invece fosse curioso dei casi altrui, la cura è una bella "paliata" al momento opportuno.
Il termine "paliata", anche detto "paliatone", di schietta ma antichissima origine partenopea, non è da confondersi con la "palliata", o "fabula palliata", antica forma di commedia latina di derivazione greca. Anche se talora anche nella "palliata" vi era qualche "paliatone", e dunque probabilmente nell'etimologia una qualche forma di derivazione potrebbe anche esistere.
...Sergio, tu che comprendi, spiega tu. : )))))))))))))))))