Appunti di un addio Questa composizione mi appare estremamente equilibrata.
E’ priva di vette espressive e di immagini mozzafiato, ma la lettura non incontra ostacoli, scorre gradevole e piana, lasciando chiaramente trasparire una condizione spirituale profondamente vissuta e sentita.
Unico appunto: mi risulta ingenua, o forse distratta, perché imprecisa, l’immagine delle macchie che spariscono ”inghiottite nel nulla”: potrebbero sparire nel nulla, tout court, o inghiottite DAL nulla; ma una volta scritta la parola “inghiottite”, occorre precisare da chi o da che cosa, non il dove, giacché è noto che l’essere inghiottiti significa… finire in un esofago, e dunque il dove è già precisato.
Si tratta comunque di un peccato veniale, giacché, come dicevo, la poesia è equilibrata, scorrevole in ogni suo passaggio; e di poesia si tratta, giacché, pur priva di grandi immagini, risulta musicale alla lettura e portatrice di un’unica, prolungata immagine poetica.
VOTO: 7
12 anni e 9 mesi fa
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Il romanzo, che è di Robert A. Heinlein, uno dei più grandi scrittori di fantascienza (celebre il suo "Il terrore dalla sesta luna", da cui fu tratto anche un film) racconta la storia di Valentine Michael Smith, un essere umano allevato dai Marziani su Marte che ritorna sulla Terra terminata l'adolescenza, e della sua interazione con la cultura terrestre.
Praticamente.... parla di me. : ))))))))))))))))
(Gaetano, mi sei ormai caro, attento alle cadute dalla moto!!)
12 anni e 9 mesi fa
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Io rispetto le vostre opinioni, ma ipotizziamo che l'innamorata lo prendesse in parola, acchiappandogli la mano senza mollarla mai: il povero Al Yazawa come potrebbe sopravvivere? Dico farsi la barba, guidare la macchina, insomma svolgere una vita normale non escluso quel tantino di privacy che in certe occasioni non guasta...
Io preferisco in verità guardarmi dalle iperboli... sarà forse anche perché tendo sempre a realizzare le mie fantasie, e quindi le costruisco sin dal principio in modo che possano risultare almeno al 90% realistiche...
Insomma: se dovessi pensare a qualcuna che mi prende la mano e non me la molla più, l'ultima immagine che mi verrebbe in mente sarebbe di indole poetica. Con o senza fili rossi ed anelli...
12 anni e 10 mesi fa
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Questa composizione mi appare estremamente equilibrata.
E’ priva di vette espressive e di immagini mozzafiato, ma la lettura non incontra ostacoli, scorre gradevole e piana, lasciando chiaramente trasparire una condizione spirituale profondamente vissuta e sentita.
Unico appunto: mi risulta ingenua, o forse distratta, perché imprecisa, l’immagine delle macchie che spariscono ”inghiottite nel nulla”: potrebbero sparire nel nulla, tout court, o inghiottite DAL nulla; ma una volta scritta la parola “inghiottite”, occorre precisare da chi o da che cosa, non il dove, giacché è noto che l’essere inghiottiti significa… finire in un esofago, e dunque il dove è già precisato.
Si tratta comunque di un peccato veniale, giacché, come dicevo, la poesia è equilibrata, scorrevole in ogni suo passaggio; e di poesia si tratta, giacché, pur priva di grandi immagini, risulta musicale alla lettura e portatrice di un’unica, prolungata immagine poetica.
VOTO: 7
Praticamente.... parla di me. : ))))))))))))))))
(Gaetano, mi sei ormai caro, attento alle cadute dalla moto!!)
Io preferisco in verità guardarmi dalle iperboli... sarà forse anche perché tendo sempre a realizzare le mie fantasie, e quindi le costruisco sin dal principio in modo che possano risultare almeno al 90% realistiche...
Insomma: se dovessi pensare a qualcuna che mi prende la mano e non me la molla più, l'ultima immagine che mi verrebbe in mente sarebbe di indole poetica. Con o senza fili rossi ed anelli...