Attenzione però: resta che i raggi sono diversi. E' la sorgente ad essere la medesima. Dio dunque è dentro l'Umanità: non c'è distinzione tra l'Umanità e Dio. Siamo quindi tutti uniti. Ma tutti individui, cui spetta il compito (individuale) di riconoscere la matrice comune e di ricongiungervisi. Questa ricongiunzione non elimina l'individualità, ma solo la perfeziona, rendendola consapevole di se stessa, della sua matrice e di Dio.
12 anni e 11 mesi fa
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Ponendo come età media degli universitari maschi i 23 anni (media tra 18 e 28, con esclusione dei fuori corso "patologici"), devo concordare con l'autore della frase, in base alla considerazione che i giovani maschi di oggi "maturano" di norma molto più tardi di quelli di una volta (in compenso, saranno più longevi e moooolto più intelligenti).
Delle universitarie femmine non so... nè del resto mi pare che l'autore della frase le abbia gran che prese in considerazione; forse perché anche a lui è noto che esse "maturano" molto prima; o forse perché, oggi come un tempo, della loro "maturazione", in fin dei conti, importa a ben pochi universitari maschi, adusi oggi come allora ad effettuare certe valutazioni in base a ben diversi parametri. : )
Quanto all'amico Vincenzo Cataldo, vorrei dirgli: Vicié, ma lo vuoi capire o no che le donne (massimamente quelle di oggi) ne sanno una più del diavolo, e quando si trovano di fronte un Uomo hanno solo il problema di come cucinarselo??? : )))
12 anni e 10 mesi fa
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Concordo pienamente con Jean Paul, non per opinioni o filosofie, ma per fortunata esperienza di vita vissuta.
Anche la carne e le ossa sono il frutto di immaginazione: se avessimo la vista a raggi X, vedremmo solo le ossa; se potessimo vedere il mondo atomico e sub-atomico, vedremmo solo corpuscoli ed onde...
E poi, carne ed ossa producono polvere e decomposizione, l'immaginazione produce sentimenti, speranze, poesie e tutto ciò che fa grande il genere umano.
Le grandi conquiste del materialismo sono invece l'egoismo del carpe diem, la disperazione della vita ed il terrore della m0rte, spesso uniti all'intolleranza.
Scriveva Allan Kardec: "Ci si stupisce di trovare nella maggior parte dei materialisti della scuola moderna lo spirito di intolleranza spinto ai limiti edtremi; e questo proprio da coloro i quali rivendicano continuamente il diritto alla libertà di coscienza". (Opere postume, ed. Mediterranee, pag. 123).
12 anni e 11 mesi fa
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Questo aforisma infatti non serve per comprendere chi siano gli altri (nei rapporti interpersonali la finzione regna sovrana), ma per esaminare e tentare di capire se stessi. Un'auto-disamina obiettiva non è, di solito, un'operazione gradevole, e di solito chi inganna se stesso (oltre che gli altri) si bea di ciò che pensa o dice, senza verificare la coerenza delle proprie azioni con le teorie.
12 anni e 11 mesi fa
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Delle universitarie femmine non so... nè del resto mi pare che l'autore della frase le abbia gran che prese in considerazione; forse perché anche a lui è noto che esse "maturano" molto prima; o forse perché, oggi come un tempo, della loro "maturazione", in fin dei conti, importa a ben pochi universitari maschi, adusi oggi come allora ad effettuare certe valutazioni in base a ben diversi parametri. : )
Quanto all'amico Vincenzo Cataldo, vorrei dirgli: Vicié, ma lo vuoi capire o no che le donne (massimamente quelle di oggi) ne sanno una più del diavolo, e quando si trovano di fronte un Uomo hanno solo il problema di come cucinarselo??? : )))
Anche la carne e le ossa sono il frutto di immaginazione: se avessimo la vista a raggi X, vedremmo solo le ossa; se potessimo vedere il mondo atomico e sub-atomico, vedremmo solo corpuscoli ed onde...
E poi, carne ed ossa producono polvere e decomposizione, l'immaginazione produce sentimenti, speranze, poesie e tutto ciò che fa grande il genere umano.
Le grandi conquiste del materialismo sono invece l'egoismo del carpe diem, la disperazione della vita ed il terrore della m0rte, spesso uniti all'intolleranza.
Scriveva Allan Kardec: "Ci si stupisce di trovare nella maggior parte dei materialisti della scuola moderna lo spirito di intolleranza spinto ai limiti edtremi; e questo proprio da coloro i quali rivendicano continuamente il diritto alla libertà di coscienza". (Opere postume, ed. Mediterranee, pag. 123).