Tina, hai un concetto troppo alto di me, quando mi qualifichi libero pensatore che non offende nessuno.
Su questo sito pare che io offenda tutti: dovessi parlarne di fronte al sinedrio, come Gamaliele in Atti, 5, 34 ss, direi che si risentì per primo Teuda, alias Gaetano Toffali, a fronte del mio grido di dolore per un cinque immotivato e indichiarato a una mia poesia, e dopo una serie di scaramucce verbali solo il comune senso del realismo e dell'equilibrio (di fronte a una immaginosa interpretazione di una comune amica) ci salvò dal duello rusticano; poi sorse Giuda il galileo, alias Salvatore Grieco, che, a quanto pare ferito da una poesia a te dedicata, mi affibbiò, accompagnandolo con un commento che definire ipocrita è poco, il brillante voto di 1 a una poesia intitolata "Lucciola" (commento e mia risposta eliminati per amor tuo); ora è il turno di questo Yeratèl, il quale lamenta che io, mentre egli era impegnato in un excursus faceto di stile settecentesco, abbia parlato di stoici e rudi filosofi anziché far girare il vassoio con caramelle, spicchi di cocco e fette di mortadella...
No, Tina, sono un brutto soggetto: un libero malpensatore, non solo pensatore e basta... : ))))))))))))))
PS: Vedi? Ho citato gli altri due episodi, perché in realtà nel mio inconscio ho sempre desiderato battermi, alla D'artagnan (di fioretto, s'intende, e non a provoloni in faccia), con più di un avversario contemporaneamente...
Ciò, soprattutto quando la guardia del cardinale di turno è dotata di una scherma rudimentale che non mi diverte...
In questo devo dire che l'avversario migliore (che non esiterebbe un attimo a trafiggermi col colpo di grazia filosofico, se mai vi riuscisse) l'ho trovato in Vincenzo Cataldo: e gli sono caramente amico, malgrado ne disprezzi profondamente le teorie balzane collegate qa quel baffone, di cui prima o poi avrò sicuramente ragione.
Al momento non vedo chi altri chiamare a tenzone...
Ah, c'è Giulio Pintus, cui mi sento legato, oltre che da affetto sincero, da una famosa questione di lana caprina di cui non ricordo però ormai neanche i precisi termini...
Ma chiunque abbia qualcosa da recriminare si faccia avanti: io sol combatterò, procomberò sol io.
Tuttavia, per concludere con Gamaliele, io dico al Sinedrio: "Per ciò che riguarda il caso presente, non occupatevi di questo Giuseppe Freda e lasciatelo stare; che se questo disegno o questa attività e dagli uomini, verrà distrutta; ma se è da Dio, non riuscirete a sconfiggerlo a meno di mettervi a combattere contro Dio".
E facilmente - aggiungo - ne uscirete con le ossa roitte.
Potrei a questo punto, per sbaragliare il campo definitivamente, scagliare, alla Cagliostro, anatèmi personali contro i miei detrattori; ma per questo..
C'è sempre tempo. : ))))))))))))))))))))))))))))))))))))
13 anni e 1 mese fa
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Su questo sito pare che io offenda tutti: dovessi parlarne di fronte al sinedrio, come Gamaliele in Atti, 5, 34 ss, direi che si risentì per primo Teuda, alias Gaetano Toffali, a fronte del mio grido di dolore per un cinque immotivato e indichiarato a una mia poesia, e dopo una serie di scaramucce verbali solo il comune senso del realismo e dell'equilibrio (di fronte a una immaginosa interpretazione di una comune amica) ci salvò dal duello rusticano; poi sorse Giuda il galileo, alias Salvatore Grieco, che, a quanto pare ferito da una poesia a te dedicata, mi affibbiò, accompagnandolo con un commento che definire ipocrita è poco, il brillante voto di 1 a una poesia intitolata "Lucciola" (commento e mia risposta eliminati per amor tuo); ora è il turno di questo Yeratèl, il quale lamenta che io, mentre egli era impegnato in un excursus faceto di stile settecentesco, abbia parlato di stoici e rudi filosofi anziché far girare il vassoio con caramelle, spicchi di cocco e fette di mortadella...
No, Tina, sono un brutto soggetto: un libero malpensatore, non solo pensatore e basta... : ))))))))))))))
PS: Vedi? Ho citato gli altri due episodi, perché in realtà nel mio inconscio ho sempre desiderato battermi, alla D'artagnan (di fioretto, s'intende, e non a provoloni in faccia), con più di un avversario contemporaneamente...
Ciò, soprattutto quando la guardia del cardinale di turno è dotata di una scherma rudimentale che non mi diverte...
In questo devo dire che l'avversario migliore (che non esiterebbe un attimo a trafiggermi col colpo di grazia filosofico, se mai vi riuscisse) l'ho trovato in Vincenzo Cataldo: e gli sono caramente amico, malgrado ne disprezzi profondamente le teorie balzane collegate qa quel baffone, di cui prima o poi avrò sicuramente ragione.
Al momento non vedo chi altri chiamare a tenzone...
Ah, c'è Giulio Pintus, cui mi sento legato, oltre che da affetto sincero, da una famosa questione di lana caprina di cui non ricordo però ormai neanche i precisi termini...
Ma chiunque abbia qualcosa da recriminare si faccia avanti: io sol combatterò, procomberò sol io.
Tuttavia, per concludere con Gamaliele, io dico al Sinedrio: "Per ciò che riguarda il caso presente, non occupatevi di questo Giuseppe Freda e lasciatelo stare; che se questo disegno o questa attività e dagli uomini, verrà distrutta; ma se è da Dio, non riuscirete a sconfiggerlo a meno di mettervi a combattere contro Dio".
E facilmente - aggiungo - ne uscirete con le ossa roitte.
Potrei a questo punto, per sbaragliare il campo definitivamente, scagliare, alla Cagliostro, anatèmi personali contro i miei detrattori; ma per questo..
C'è sempre tempo. : ))))))))))))))))))))))))))))))))))))