Avviene naturalmente, come il fuoco che sale in alto: una bella immagine, ed è proprio così. Per fare un altro esempio, è come scrivere, suonare uno strumento, fare i conti, o anche praticare uno sport: l'esercizio (insieme all'esame e alla comprensione degli errori: errori che spesso "ci fanno male") rende automaticamente più esperti e migliori.
Ma ripeto: il ricongiungimento è con se stessi. Per fare un ultimo esempio, è come pulire i vetri delle finestre di una vecchia casa disabitata e non governata da diecine d'anni: ad ogni "passata", i vetri divengono sempre più trasparenti, e ci si vede più chiaro sia dall'interno verso l'esterno (l'universo), sia dall'esterno verso l'interno (noi stessi, cioè Dio).
Questa frase parla di silenzio.
"Tacere e far tacere tutto intorno a sé."
Non è pensare, è ascoltare.
Ascoltare una "voce" interiore.
Che non è la nostra.
Non è filosofia.
E' ascesi.
Telepatia, rispetto, corpo, animo, percezione... cinque interpretazioni diverse, talune (corpo/animo) addirittura opposte...
Perché? Possibile che, di fronte ad un'esperienza comune a tutti, cinque persone abbiano cinque interpretazioni diverse?
La spiegazione mi sembra semplice: il contatto è ILLUSORIO. Il che si può riassumere nelle seguenti affermazioni, tutte ugualmente vere e false insieme:
- siamo separati da noi stessi, e la nostra vita è ricerca di noi stessi: l'unica via per giungere alla verità è la conoscenza di se stessi;
- "l'altro" da noi non esiste, perché siamo tutti partecipi dello stesso essere, e quando troviamo "l'altro" troviamo qualcosa di noi stessi: la conoscenza di sé passa attraverso la conoscenza del sé insito in ciò che appare altro da sé.
- non esistono né anime né corpi, ma solo spiriti, anzi: spirito;
- esiste un livello di esistenza superiore, che è simbiosi con l'altro e, in prospettiva, con l'intero genere umano e con l'intero creato (che è spirito,e non materia);
- ciò che conta è la FORZA, di cui siamo tutti partecipi ma solo in minima parte consapevoli;
- la FORZA è AZIONE, non idea, né pensiero, né parola, ma volontà che si traduce in atto;
- la PERCEZIONE, in quanto atto e non pensiero, è generata dalla forza della realtà, e specchio delle sue infinite maschere.
Ma queste sono solo chiacchiere, perché tutto ed il contrario di tutto può essere asserito, ma configura sempre il medesimo errore metodologico di approccio alla realtà, errore che risiede nello stesso asserire, e non nel suo contenuto, del tutto inesprimibile.
Nel che risiede il vero motivo per cui sul medesimo fenomeno avete espresso cinque diverse e talora opposte opinioni.
L'unico punto fermo e certo dell'esistenza individuale può essere LA DIRETTIVA, IL PRINCIPIO ISPIRATORE DELL'AZIONE: principio che può essere l'amore che unifica, o l'odio che divide. A voi la scelta.
Ma ripeto: il ricongiungimento è con se stessi. Per fare un ultimo esempio, è come pulire i vetri delle finestre di una vecchia casa disabitata e non governata da diecine d'anni: ad ogni "passata", i vetri divengono sempre più trasparenti, e ci si vede più chiaro sia dall'interno verso l'esterno (l'universo), sia dall'esterno verso l'interno (noi stessi, cioè Dio).
"Tacere e far tacere tutto intorno a sé."
Non è pensare, è ascoltare.
Ascoltare una "voce" interiore.
Che non è la nostra.
Non è filosofia.
E' ascesi.
Perché? Possibile che, di fronte ad un'esperienza comune a tutti, cinque persone abbiano cinque interpretazioni diverse?
La spiegazione mi sembra semplice: il contatto è ILLUSORIO. Il che si può riassumere nelle seguenti affermazioni, tutte ugualmente vere e false insieme:
- siamo separati da noi stessi, e la nostra vita è ricerca di noi stessi: l'unica via per giungere alla verità è la conoscenza di se stessi;
- "l'altro" da noi non esiste, perché siamo tutti partecipi dello stesso essere, e quando troviamo "l'altro" troviamo qualcosa di noi stessi: la conoscenza di sé passa attraverso la conoscenza del sé insito in ciò che appare altro da sé.
- non esistono né anime né corpi, ma solo spiriti, anzi: spirito;
- esiste un livello di esistenza superiore, che è simbiosi con l'altro e, in prospettiva, con l'intero genere umano e con l'intero creato (che è spirito,e non materia);
- ciò che conta è la FORZA, di cui siamo tutti partecipi ma solo in minima parte consapevoli;
- la FORZA è AZIONE, non idea, né pensiero, né parola, ma volontà che si traduce in atto;
- la PERCEZIONE, in quanto atto e non pensiero, è generata dalla forza della realtà, e specchio delle sue infinite maschere.
Ma queste sono solo chiacchiere, perché tutto ed il contrario di tutto può essere asserito, ma configura sempre il medesimo errore metodologico di approccio alla realtà, errore che risiede nello stesso asserire, e non nel suo contenuto, del tutto inesprimibile.
Nel che risiede il vero motivo per cui sul medesimo fenomeno avete espresso cinque diverse e talora opposte opinioni.
L'unico punto fermo e certo dell'esistenza individuale può essere LA DIRETTIVA, IL PRINCIPIO ISPIRATORE DELL'AZIONE: principio che può essere l'amore che unifica, o l'odio che divide. A voi la scelta.
E purtroppo non Ventura per amico, ma, comincio a credere, sua sorella Sventura...