Giuseppe Freda

Nella frase "A volte preferisco non avere scelte." di Francesca Berretta
Ti espongo il mio pensiero al riguardo.
Pensarci bene prima di scegliere è importante, secondo me, ma è ancora più importante scegliere. Mettersi cioè in cammino.
Certo, la scelta può essere sbagliata. E allora si corregge il tiro.
Dirai tu: e se non si può correggere? Nessun problema, perché noi qui non ci siamo per fare niente di pratico, quantunque possa apparire il contrario; ma per costruire noi stessi. E qualsiasi cammino, se lo facciamo in uno spirito di sincera ricerca, arriva allo scopo. Anzi: spesso proprio dalle esperienze più dure, dalle scelte più sbagliate, nascono le convinzioni più forti.
Pensaci un attimo: l'unica persona di cui dallo stesso Gesù Cristo sappiamo che è andata in Paradiso (dunque persona santa, perché in Paradiso ci vanno i santi, mica le mezze cartucce) è un ladro, uno dei due morti di fianco a lui sulla croce. A quest'uomo, Cristo disse: "In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso".
Fatto santo subito: è proprio il caso di dirlo, e senza neanche una TV o un giornalista che lo osannasse...  : )))))
(A proposito: perché non istituire una festa in suo onore? Bene o male, è l'unico essere umano di cui siamo CERTI che sia realmente in Paradiso, per informazione diretta da parte di Gesù).
Questo dovrebbe far capire a certi austeri gestori e depositari della rivelazione cristiana quanto si possa finire, fra ossequienti lavacri, turiboli e  giaculatorie, lontani dalla realtà... e come invece pubblicani e prostitute possano precederci nel regno dei cieli.
Questo, poi, è uno dei motivi per cui noi possiamo giudicare le azioni, non le persone. Non dobbiamo giudicare nessuno. Perché non sappiamo alcunché della sfera interiore altrui, oltretutto continuamente mutevole.
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "Chi vuol muovere il mondo prima muova se stesso." di Socrate
Angy, è un fatto pratico: se clicco sulla parola Angy non mi esce il link per metterti tra gli amici. Ci ho provato, ma.. niente. E poi, scusa, che ci trovi di strano nel venire allo scoperto e farci sapere chi sei?
   Quanto alle parole, in ogni caso sono pietre. La lingua non ha ossa, ma può rompere le ossa (vecchio proverbio italiano). Anche le tue parole lo sono. Una parola può fare tanto male, ma anche tanto bene.
   La password il prete non te la chiede, ma te la chiederà un giorno qualcuno che è più del prete. E tu che Gli dirai? Che hai avuto paura?
Certo, Angy*A confessa Cristo. Ma... Angy*A non esiste. Tu hai il DOVERE di uscire allo scoperto. Io, Angy*A NON POSSO, come ti ho detto, metterla tra gli amici. A questo dobbiamo arrivare?
   Chiedilo al tuo sacerdote, se fai bene o fai male a non confessare Cristo apertamente, cioè dando, quando parli pubblicamente (perché qui siamo in pubblico), il tuo nome e cognome.
Se ti dirà di sì, cambia confessore. Perché i cristiani devono agire a viso scoperto, non sotto pseudonimo. Ma che figura fate fare...
Scusami, non ho alcuna intenzione di addolorarti. Ti voglio molto bene anch'io. Ma se non ti dicessi quello che penso sarei ipocrita, e non ti renderei un buon servigio.
Fammi sapere ciò che ti dice il confessore. Mi interessa.
13 anni e 6 mesi fa
Nella frase "Quante condizioni ha il tuo perdono?" di Francesca Berretta
Perfetto.
Dimenticare l'offesa ricevuta serve innanzitutto a eliminare dalla propria sfera interiore il rancore, l'astio, l'odio, tutti i sentimenti negativi che il male ha suscitato. Perché il male ha proprio questa caratteristica e (direi) scopo: generare altro male.
Il perdono, anzi addirittura il porgere l'altra guancia, blocca la proliferazione del male dentro di noi, ed è di esempio agli altri. E' il vero e unico antidoto. Vera e propria vendetta.
Contro il demonio, naturalmente.
13 anni e 6 mesi fa
Nella frase "La parola abbaglia e inganna perché è mimata..." di Guy de Maupassant
Mah... il vissuto può anche ingannare: pensa al ladro di fianco a Gesù sulla croce: malvissuto, e santo subito. Viceversa, un ottimo cavallo può cadere sull'ultimo ostacolo.
13 anni e 6 mesi fa
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