Sono in pieno accordo con Federico: la democrazia, senza maturità democratica, si muta presto e fatalmente in oligarchia, in plutocrazia, in dittatura... Noi ci siamo ad un passo. Ed i paesi arabi molto probabilmente viaggiano inconsapevolmente verso nuovi padroni. Purtroppo.
La classe dirigente comunista aveva capito tutto, ma proprio tutto, stanne certa. Il problema è L'UOMO.
Arroganza, egoismo, sete insaziabile di denaro e di potere, assenza di rispetto per gli altri, sono malattie di cui è tanto più facile contagiarsi quanto più si sale nella scala sociale e politica.
Se non cresce l'uomo, NESSUNA ideologia sarà capace di condurre la collettività da nessuna parte, per il semplice motivo che la collettività non esiste se non come somma di singoli uomini.
E' qui la nostra TRAGEDIA. Tragedia, perché c'è poco tempo. Rischiamo di autodistruggerci, se non cambiamo.
Scusate se proseguo nella mia opera di... precisazione, ma a mio avviso questo tipo di visuale fa la pariglia con l'ottica cristiano-cattolica (di derivazione più pretesca che evangelica, in verità), secondo cui il sesso è una sorta di "male in sé", di "tabù" da tener segregato nei sotterranei della propria coscienza e della propria personalità. E' naturale che una visione morbosa di questo tipo possa indurre a ritenere che gli uomini di stile, quasi come in una sorta di trasformazione in Mr. Hyde o nell'incredibile Hulk, quando allentano la cravatta, divengano chissà quali suini: fin quasi a doversi vergognare di essere uomini, perché "nessun uomo può ambire alcunchè , se non si affranca dalla tirannia del pelo" (CATALDO).
Del Cataldo in verità non mi meraviglio, perché il suo modo di vedere al riguardo è palesemente datato anni cinquanta o giù di lì, ed altrettanto palesemente non sottoposto a revisione nel corso dei copiosi decenni vissuti poi; ma mi meraviglio di Dario, figlio del 2000, epoca in cui dovremmo finalmente esserci affrancati da queste visuali di sapore medioevale.
In conclusione: non rinnegate la vostra natura animalesca: essa esprime, con ogni probabilità, la parte più sana e spontanea del genere umano, e meglio sarebbe se ogni essere umano fosse fiero di avere, prima che un cervello, ed insieme ad un cuore, un sano, sincero, spontaneo ed innocente istinto animale.
Siate innocenti, e non repressi: solo così potrete affrancarvi dal... pe-ccato e dal pe-lo.
Altro che Zaratustra: dovreste mantenermi a vita nel pritaneo, come diceva Socrate! ( Evidenzio per inciso all'incolto e all'inclita che il pritaneo non era un postribolo).
Io sono d'accordo con chiunque ritenga che nella vita bisogni rischiare.
Anche a costo di farsi male sul serio.
La vita non è un tesoro da conservare: è una moneta da spendere.
Finisce comunque... : tanto vale mirare ai bersagli difficili.
E poi gli estremi si toccano, Nietsche: è proprio la ricerca della felicità ciò che può causare il maggior dolore....
Inoltre, la felicità ha breve durata: tranquillo, la sofferenza non mancherà.
Bella la considerazione sul potenziale: il potenziale siamo noi, ciascuno di noi.
Ma anche il concreto è fantasia, comunque lo si viva.
Però Debora... questa faccenda della donna e dell'inconcepibile... per quel che ne so io, prima o poi dalle tempeste dell'inconcepibile la poverina finisce tra le braccia del concepibile, anzi che dico: del totalmente scontato.
Chi ti parla è uno stagionato "inconcepibile" tuttora in attività di servizio.
Che tuttavia dà ***** alla frase, in un anelito di caparbia speranza che un miracolo possa verificarsi.
Arroganza, egoismo, sete insaziabile di denaro e di potere, assenza di rispetto per gli altri, sono malattie di cui è tanto più facile contagiarsi quanto più si sale nella scala sociale e politica.
Se non cresce l'uomo, NESSUNA ideologia sarà capace di condurre la collettività da nessuna parte, per il semplice motivo che la collettività non esiste se non come somma di singoli uomini.
E' qui la nostra TRAGEDIA. Tragedia, perché c'è poco tempo. Rischiamo di autodistruggerci, se non cambiamo.
(Però questo Hemingway doveva essere assai fegatoso..)
Del Cataldo in verità non mi meraviglio, perché il suo modo di vedere al riguardo è palesemente datato anni cinquanta o giù di lì, ed altrettanto palesemente non sottoposto a revisione nel corso dei copiosi decenni vissuti poi; ma mi meraviglio di Dario, figlio del 2000, epoca in cui dovremmo finalmente esserci affrancati da queste visuali di sapore medioevale.
In conclusione: non rinnegate la vostra natura animalesca: essa esprime, con ogni probabilità, la parte più sana e spontanea del genere umano, e meglio sarebbe se ogni essere umano fosse fiero di avere, prima che un cervello, ed insieme ad un cuore, un sano, sincero, spontaneo ed innocente istinto animale.
Siate innocenti, e non repressi: solo così potrete affrancarvi dal... pe-ccato e dal pe-lo.
Altro che Zaratustra: dovreste mantenermi a vita nel pritaneo, come diceva Socrate! ( Evidenzio per inciso all'incolto e all'inclita che il pritaneo non era un postribolo).
Anche a costo di farsi male sul serio.
La vita non è un tesoro da conservare: è una moneta da spendere.
Finisce comunque... : tanto vale mirare ai bersagli difficili.
E poi gli estremi si toccano, Nietsche: è proprio la ricerca della felicità ciò che può causare il maggior dolore....
Inoltre, la felicità ha breve durata: tranquillo, la sofferenza non mancherà.
Bella la considerazione sul potenziale: il potenziale siamo noi, ciascuno di noi.
Ma anche il concreto è fantasia, comunque lo si viva.
Però Debora... questa faccenda della donna e dell'inconcepibile... per quel che ne so io, prima o poi dalle tempeste dell'inconcepibile la poverina finisce tra le braccia del concepibile, anzi che dico: del totalmente scontato.
Chi ti parla è uno stagionato "inconcepibile" tuttora in attività di servizio.
Che tuttavia dà ***** alla frase, in un anelito di caparbia speranza che un miracolo possa verificarsi.