Per Marco: purtroppo il presente, sospeso tra un attimo e l'altro, è di natura esclusivamente soggettiva, come del resto la vita intera. Il sole non è dunque una bella vincita al lotto, o una qualsiasi vittoria di Pirro (della serie denaro, salute, amore, successo eccetera), ma un sole interiore: il sole nascosto nel profondo dell'anima, prigioniera tra bieche mura e tutta intenta ad aprire le proprie finestre. Per Rossella: inutile dirti brava, bella, eccetera. Ti giunga però per intero il conforto della comprensione. La tua radio è sulla sintonia giusta!
Poverina, mi spiace molto per lei che fosse arrivata a questo stato di depressione. Tuttavia questa frase non può essere assunta a paradigma di come stanno in realtà le cose. Voto zero.
Ma scherziamo?? 38 anni?? Il mondo siamo noi, lo costruiamo con le nostre mani. E quello che non ci va lo si deve combattere, fino all'ultimo giorno della nostra vita, durasse anche 200 anni. E penso a Montanelli, sulla breccia (e che breccia!) fino a 90 anni; ma non solo a lui.
Forza signore mie: certo, intorno ai 38 anni cessate per sempre di essere o di aspirare ad essere belle bamboline, e allora? Sono finite le attrattive della vita? E quanto ai dolori della vita e alle perdite affettive, non lo sapevate che si muore? E con ciò? Volete mummificarvi anzitempo?? Possibile che non vi siate costruita un'idea della vostra vita e del vostro futuro? E poi, cosa è mai questa noia? A parte che fa a pugni col dolore (o il dolore, o la noia!), ci sono centomila cose da fare, c'è tanta gente in difficoltà che aspetta una mano... Insomma: un pò di maturità, un pò di forza, non date questo avvilente spettacolo....
Dulcis est pro patria mori, dicevano i romani. E poi, a fronte della prospettiva di morire e basta, comune comunque a tutti noi, non è meglio morire per la libertà?
Ma... quale libertà, e quale schiavitù? La vera schiavitù non è quella esteriore, ma quella interiore, come giustamente dice Vincenzo. Un cane alla catena con la mente libera è libero più del padrone, che semmai lo tiene alla catena per la paura di esserne azzannato.
In genere, poi, la principale schiavitù è la paura. E la principale, se non l'unica libertà, è la libertà dalla paura. NON ABBIATE PAURA, gridava Wojtila: e aveva ragione, non l'ho mai stimato ed apprezzato quanto in quella occasione.
La faccenda tragica di questa visuale "sturm und drang" è che, quando le conseguenze arrivano, ci si pente amaramente di essersi... strozzati d'amore: e l'eventuale caramella successiva non la si manda giù tanto facilmente.
Ma spesso è una precauzione inutile; giacché la dabbenaggine umana è tale che, anche scartandola con la massima cura e ingoiandola con tutta circospezione, è facile strozzarsi d'amore una seconda, e semmai anche una terza volta...
Buona fortuna. : ))))))
In effetti ho approfondito molto l'argomento, anche naturalmente per quanto riguarda certi giudizi dello scientismo imperante, tra i quali quelli emessi (a mio avviso in evidente mala fede) da quel veneratissimo ignorante di Piero Angela (ex pianista di piano bar, una licenza liceale e neanche uno straccio di laurea), che ciò malgrado da 50 anni pontifica ed imperversa con le sue trasmissioni TV pseudo-scientifiche a livello scuole medie inferiori, e "fa tendenza" nell'ignoranza e pigrizia mentale generale.. La stessa wikipedia, purtroppo, è sotto il "dominio" degli scientisti, che impediscono a loro piacimento le modifiche delle voci da parte di chi non appartenga al loro "clan": di modo che alla scienza, che è via di ricerca e di conoscenza, si è oggi sostituito, almeno a livello mass media, il pregiudizio scientista, cioè la posizione preconcetta per cui l' "ordine naturale del mondo", come configurato dalle teorie correnti (che sono teorie, e nulla più), corrisponde a certissima verità, e ogni fenomeno che lo contraddice o lo vìola è frutto di errore o di imbroglio. Qualcosa insomma di molto simile a ciò che fece la Chiesa a sostegno del sistema tolemaico, obbligando tra l'altro Galilei a soggiacere alle notissime infamie. Nel che intravedo una sorta di nemesi storica: quel ch'è fatto, è reso. :) Se ti interessa approfondire la figura di Rol (rispetto alla quale, peraltro, sono parzialmente critico; ma non riguardo alla genuinità dei fenomeni), in rete c'è ampissimo materiale.
Ma scherziamo?? 38 anni?? Il mondo siamo noi, lo costruiamo con le nostre mani. E quello che non ci va lo si deve combattere, fino all'ultimo giorno della nostra vita, durasse anche 200 anni. E penso a Montanelli, sulla breccia (e che breccia!) fino a 90 anni; ma non solo a lui.
Forza signore mie: certo, intorno ai 38 anni cessate per sempre di essere o di aspirare ad essere belle bamboline, e allora? Sono finite le attrattive della vita? E quanto ai dolori della vita e alle perdite affettive, non lo sapevate che si muore? E con ciò? Volete mummificarvi anzitempo?? Possibile che non vi siate costruita un'idea della vostra vita e del vostro futuro? E poi, cosa è mai questa noia? A parte che fa a pugni col dolore (o il dolore, o la noia!), ci sono centomila cose da fare, c'è tanta gente in difficoltà che aspetta una mano... Insomma: un pò di maturità, un pò di forza, non date questo avvilente spettacolo....
Ma... quale libertà, e quale schiavitù? La vera schiavitù non è quella esteriore, ma quella interiore, come giustamente dice Vincenzo. Un cane alla catena con la mente libera è libero più del padrone, che semmai lo tiene alla catena per la paura di esserne azzannato.
In genere, poi, la principale schiavitù è la paura. E la principale, se non l'unica libertà, è la libertà dalla paura. NON ABBIATE PAURA, gridava Wojtila: e aveva ragione, non l'ho mai stimato ed apprezzato quanto in quella occasione.
Ma spesso è una precauzione inutile; giacché la dabbenaggine umana è tale che, anche scartandola con la massima cura e ingoiandola con tutta circospezione, è facile strozzarsi d'amore una seconda, e semmai anche una terza volta...
Buona fortuna. : ))))))