E' importante notare che entrambi gli abissi sono dentro di noi: la frase dice che non siamo solo il pozzo, ma anche il cielo.
Credo che questa considerazione, se ci si riflette un attimo, possa essere molto consolante.
Auguri e saluti a tutti.
Dario, posso darti un consiglio?
Fregatene per ora della Chiesa-apparato, non lasciartene scandalizzare, e approfondisci da un lato la vita e il pensiero di Gesù (basta il Vangelo e le due lettere di San Giovanni), per l'altro la vita di qualche Santo.
Poi ritieni per certo che questa è la vera Chiesa: Gesù, l'amore e i santi.
Infine, fai le pulci alla Chiesa-apparato. E sferzala quanto più ti pare. Perché ne ha bisogno.
Hai una vita davanti per questo percorso.... : ))
In una visuale completa, "Io, uomo, cosa faccio per gli uomini?" significa in pratica "Io, uomo, cosa faccio per Dio?".
Dio è sofferente.
Non risiede in in Empireo felice lontano da noi.
Tutte le persone sono uniche, con i loro pregi e i loro difetti, le loro coerenze e le loro contraddizioni, la loro genialità e la loro follia, la loro luce e la loro ombra, come tutti noi. Non ce ne sono due uguali, e questo è meraviglioso.
Nel ritenere una persona speciale, la innalziamo su un piedistallo, commettendo un errore che puntualmente pagheremo prima fuggendo dalla realtà, poi rientrandovi a prezzo di cocenti delusioni.
E rischia rovinose cadute anche chi sul piedistallo viene posto...
In quest'ultima ottica, veramente speciali sono forse le persone che non si lasciano sedurre dalle incantate lusinghe di coloro che le ritengono tali, e rifuggono ogni pur minimo piedistallo, dal quale così facendo non potranno mai cadere. : ))
Questo pensiero mi sembra un luogo comune, anche abbastanza superficiale (e pericoloso).
Integralismo è l' "aspirazione ad attuare compiutamente i principii dela propria ideologia nella vita politica, economica e sociale".
Quindi la religione, tout court in quanto tale, non è assolutamente detto che sia integralista. Può esserlo (ve ne sono tanti esempi: mi vengono in mente l'integralismo islamico ed il cesaropapismo), ma può anche non esserlo, allorché ammette il pluralismo sia delle idee, che delle religioni (esempio tipico la Chiesa cattolica post conciliare).
Per converso la scienza, quantunque votata alla ricerca della verità fenomenica, assume posizioni integraliste allorché travalica nel così detto "scientismo", che è l' "atteggiamento di chi subordina alle scienze empiriche ogni altra possibile attività umana".
Quest'ultimo atteggiamento è purtroppo molto diffuso nella scienza moderna, soprattutto nei suoi elementi di retroguardia, cioè in coloro che si occupano non di scienza pura, ma di scienza applicata (medicina, ingegneria, informatica ed altre discipline similari).
Quando poi questi "tecnici" vengono addirittura ritenuti depositari e sacerdoti di una "scienza" come l'economia, che non è vera scienza, in quanto produce per sua stessa natura teorie non falsificabili (delle quali, cioè non si può assolutamente dimostrare la falsità, alla stessa identica maniera che per la metafisica), si verificano le catastrofi di cui l'Italia ha fatto recentissima, diretta ed amara esperienza.
Conclusione: con gli "scienziati", soprattutto quando tecnici, è bene andarci molto, ma molto cauti.
Senno del poi : ne son piene le fosse.
E chi ha detto che trovare se stessi sia facile? Voglio solo dire che, secondo me, dire "Dio non esiste" equivale a dire "io non esisto"...
Dunque: non "risolvi ogni enigma e sarai Dio", come tu dici, ma "accorgiti di avere dentro di te il Dio che cerchi, cioè di essere tu stesso Dio".
Spesso, Vincenzo, ti fermi alla superficie delle mie parole, e non ne cogli il senso profondo...
...Secondo me devi leggerle al mattino.
E non vado oltre. : ))))
Io porrei questa frase, anziché in prospettiva statica, cioè fuori dal tempo, in una prospettiva dinamica, collegata cioè al nostro vivere e fare esperienza delle cose e di noi stessi.
E la muterei così: la vita deve essere ricerca di un buon motivo per cui vivere, e anche morire, ove occorra.
Perché le motivazioni nascono dalla vita vissuta; e un buon motivo, chi non lo ha oggi, può sempre averlo domani o dopodomani.
Inoltre questa ricerca, già di per sé sola, è sin dall'inizio della vita cosciente un ottimo motivo per vivere.
Credo che questa considerazione, se ci si riflette un attimo, possa essere molto consolante.
Auguri e saluti a tutti.
Fregatene per ora della Chiesa-apparato, non lasciartene scandalizzare, e approfondisci da un lato la vita e il pensiero di Gesù (basta il Vangelo e le due lettere di San Giovanni), per l'altro la vita di qualche Santo.
Poi ritieni per certo che questa è la vera Chiesa: Gesù, l'amore e i santi.
Infine, fai le pulci alla Chiesa-apparato. E sferzala quanto più ti pare. Perché ne ha bisogno.
Hai una vita davanti per questo percorso.... : ))
Dio è sofferente.
Non risiede in in Empireo felice lontano da noi.
Nel ritenere una persona speciale, la innalziamo su un piedistallo, commettendo un errore che puntualmente pagheremo prima fuggendo dalla realtà, poi rientrandovi a prezzo di cocenti delusioni.
E rischia rovinose cadute anche chi sul piedistallo viene posto...
In quest'ultima ottica, veramente speciali sono forse le persone che non si lasciano sedurre dalle incantate lusinghe di coloro che le ritengono tali, e rifuggono ogni pur minimo piedistallo, dal quale così facendo non potranno mai cadere. : ))
Integralismo è l' "aspirazione ad attuare compiutamente i principii dela propria ideologia nella vita politica, economica e sociale".
Quindi la religione, tout court in quanto tale, non è assolutamente detto che sia integralista. Può esserlo (ve ne sono tanti esempi: mi vengono in mente l'integralismo islamico ed il cesaropapismo), ma può anche non esserlo, allorché ammette il pluralismo sia delle idee, che delle religioni (esempio tipico la Chiesa cattolica post conciliare).
Per converso la scienza, quantunque votata alla ricerca della verità fenomenica, assume posizioni integraliste allorché travalica nel così detto "scientismo", che è l' "atteggiamento di chi subordina alle scienze empiriche ogni altra possibile attività umana".
Quest'ultimo atteggiamento è purtroppo molto diffuso nella scienza moderna, soprattutto nei suoi elementi di retroguardia, cioè in coloro che si occupano non di scienza pura, ma di scienza applicata (medicina, ingegneria, informatica ed altre discipline similari).
Quando poi questi "tecnici" vengono addirittura ritenuti depositari e sacerdoti di una "scienza" come l'economia, che non è vera scienza, in quanto produce per sua stessa natura teorie non falsificabili (delle quali, cioè non si può assolutamente dimostrare la falsità, alla stessa identica maniera che per la metafisica), si verificano le catastrofi di cui l'Italia ha fatto recentissima, diretta ed amara esperienza.
Conclusione: con gli "scienziati", soprattutto quando tecnici, è bene andarci molto, ma molto cauti.
Senno del poi : ne son piene le fosse.
Dunque: non "risolvi ogni enigma e sarai Dio", come tu dici, ma "accorgiti di avere dentro di te il Dio che cerchi, cioè di essere tu stesso Dio".
Spesso, Vincenzo, ti fermi alla superficie delle mie parole, e non ne cogli il senso profondo...
...Secondo me devi leggerle al mattino.
E non vado oltre. : ))))
E la muterei così: la vita deve essere ricerca di un buon motivo per cui vivere, e anche morire, ove occorra.
Perché le motivazioni nascono dalla vita vissuta; e un buon motivo, chi non lo ha oggi, può sempre averlo domani o dopodomani.
Inoltre questa ricerca, già di per sé sola, è sin dall'inizio della vita cosciente un ottimo motivo per vivere.