Ciascuno sperimenta la propria esperienza. E l'esperienza è percezione, è fatto mentale prima che materiale...
Chi potrà mai ergersi a giudice di ciò che esiste e ciò che non esiste?
Ognuno ritiene che esista ciò di cui ha sperimentato l'esistenza...
Diceva addirittura Gorgia:
- nulla esiste (e dimostrava al riguardo che non esiste né l'essere, né il non essere);
- se anche esiste, non è conoscibile;
- se anche è conoscibile, non è comunicabile ad altre persone.
Ad ogni modo, sinora non avevo mai assistito ad una disputa tra due scettici. E' molto interessante: mi conferma nella mia idea che ciascun essere umano è un universo a se stante e l' intercomunicazione verbale, con esclusione di quella matematica (unico vero esperanto razionale), si fonda su parole cui ciascuno attribuisce un diverso significato e diversa efficacia evocativa.
Benvenuti in cima alla torre di Babele!! :))
11 anni e 3 mesi fa
Risposte successive (al momento 5) di altri utenti.
Mi rendo conto che quanto dici possa risultare in certo qual modo "tranquillizzante" per chi ama aggirarsi in situazioni "normali".
Ma le cose non stanno precisamente così. : )))))))
11 anni e 3 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Una direzione comune, certo.
E' come nella disciplina sportiva del lancio del peso. Tutti i partecipanti lanciano nella stessa DIREZIONE.
Poi c'è chi lancia a mezzo metro, chi a 5, chi a 9 metri, chi a 15, chi a 20...
Non esiste massimo, perché teoricamente si potrebbe lanciare nello spazio, all'infinito.
E non esiste neanche minimo, perché la DIREZIONE è sempre la stessa, per tutti i partecipanti; e tutti sono lì per lanciare, e tutti lanciano.
E tutti, anche se lanciano a poca distanza, esistono al solo scopo di farsi i muscoli, e riprovare.
Per sempre, all'infinito.
Tutti campioni del mondo, prima o poi. : )))
Interessante, questo post. Beh, a qualcuno che mi diceva più o meno le stesse cose ho risposto così.
Fai bene a maledire l'ambizione, ma non lasciarti sopraffare dai luoghi comuni: non ci sono né vincenti né perdenti, ci sono solo vittorie e sconfitte, tutti gli esseri umani provano sia le une che le altre, e spesso le vittorie si mutano in sconfitte, e le sconfitte in vittorie.
Sia le vittorie che le sconfitte, poi, servono a trovare se stessi. Anzi: di solito le sconfitte sono, a questo scopo, ancora più utili delle vittorie. Perciò ritieniti fortunato di questa occasione di riflessione, fregatene dello specchio e dell'immagine, pensa a essere liberamente il tuo nuovo te stesso: e troverai per incanto anche coraggio e risposte.
Buona fortuna.
11 anni e 3 mesi fa
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Chi potrà mai ergersi a giudice di ciò che esiste e ciò che non esiste?
Ognuno ritiene che esista ciò di cui ha sperimentato l'esistenza...
Diceva addirittura Gorgia:
- nulla esiste (e dimostrava al riguardo che non esiste né l'essere, né il non essere);
- se anche esiste, non è conoscibile;
- se anche è conoscibile, non è comunicabile ad altre persone.
Ad ogni modo, sinora non avevo mai assistito ad una disputa tra due scettici. E' molto interessante: mi conferma nella mia idea che ciascun essere umano è un universo a se stante e l' intercomunicazione verbale, con esclusione di quella matematica (unico vero esperanto razionale), si fonda su parole cui ciascuno attribuisce un diverso significato e diversa efficacia evocativa.
Benvenuti in cima alla torre di Babele!! :))
Ma le cose non stanno precisamente così. : )))))))
E' come nella disciplina sportiva del lancio del peso. Tutti i partecipanti lanciano nella stessa DIREZIONE.
Poi c'è chi lancia a mezzo metro, chi a 5, chi a 9 metri, chi a 15, chi a 20...
Non esiste massimo, perché teoricamente si potrebbe lanciare nello spazio, all'infinito.
E non esiste neanche minimo, perché la DIREZIONE è sempre la stessa, per tutti i partecipanti; e tutti sono lì per lanciare, e tutti lanciano.
E tutti, anche se lanciano a poca distanza, esistono al solo scopo di farsi i muscoli, e riprovare.
Per sempre, all'infinito.
Tutti campioni del mondo, prima o poi. : )))
Fai bene a maledire l'ambizione, ma non lasciarti sopraffare dai luoghi comuni: non ci sono né vincenti né perdenti, ci sono solo vittorie e sconfitte, tutti gli esseri umani provano sia le une che le altre, e spesso le vittorie si mutano in sconfitte, e le sconfitte in vittorie.
Sia le vittorie che le sconfitte, poi, servono a trovare se stessi. Anzi: di solito le sconfitte sono, a questo scopo, ancora più utili delle vittorie. Perciò ritieniti fortunato di questa occasione di riflessione, fregatene dello specchio e dell'immagine, pensa a essere liberamente il tuo nuovo te stesso: e troverai per incanto anche coraggio e risposte.
Buona fortuna.