È una plausibile interpretazione atea della celebre frase di Geremia 17, 5: "maledetto l'uomo che confida nell'uomo", inclusi sé stessi. Nessun'autonomia ma dipendenza da predeterminismo, predestinazionismo, destino, fato.
L'ebete fiorentino (n'esistevano ancor prima di Renzi) ignorava che "virtute e canoscenza" esigono una definizione accurata, una concettualizzazione quanto più possibile sganciata dai vincoli culturali del proprio tempo per essere delineati second'una prospettiva asintoticamente assoluta. Altrimenti si finisce come lui: a sguazzare per una cantica intera e 34 canti fra torture e supplizi che manco "Salò" di Pasolini. Ma quest'ultimo sarebbe scandaloso, mentre lui sarebbe l'Artefice Sommo d'un capodopera nientemeno che "divino" da inculcare a tutti gli student'italiani. Mèrda d'artista di 1a qualità (https://soyungranmentiroso.files.wordpress.com/2015/12/mierda-de-artista.png).
In originale: "L'amour est éternel tant qu'il dure", da "Lui, ou les femmes et l'amour", 1928 (https://books.google.it/books?id=a6deAwAAQBAJ&pg=PT47&dq="Henri+de+Régnier""L'amour+est+éternel+tant+qu'il+dure").
"Penso ci sia un errore": essì. Da "Al di là del principio di piacere" (1920) in poi è come affermi tu: Freud sosterrà fino al suo decesso nel '39 che il massimo di piacere s'ottiene col "riposo assoluto" del passaggio dall'organico all'inorganico.
"Wo viel Licht ist, ist auch viel Schatten".
Inoltre, sempre cercando di smitizzare quest'atavica idealizzazione della luce, ricordo che già a livello della neurobiologia retinica siamo dotati d'una visione non solo diurna, "fotopica", "conica", m'anche notturna, "scotopica", "bastoncellare", e ci s'impiega una 20ina di minuti per adattarsi dall'una all'altra.
Peggio: prima ci prestabilisce indole, carattere, personalità bioculturalmente, cioè su base sia innata ch'acquisita, genetico-ereditaria e socioeducativa, dopodiché, una volta così irreversibilmente eterodeterminati, ci lascia agire provocando e subendo effetti consequenziali ("homo quisque faber ipse fortunae suae", "ogni uomo è artefice del proprio destino": https://www.pensieriparole.it/aforismi/frasi-in-latino/frase-26090).
Targa commemorativa:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8d/Targa_mc.jpg
Inoltre, sempre cercando di smitizzare quest'atavica idealizzazione della luce, ricordo che già a livello della neurobiologia retinica siamo dotati d'una visione non solo diurna, "fotopica", "conica", m'anche notturna, "scotopica", "bastoncellare", e ci s'impiega una 20ina di minuti per adattarsi dall'una all'altra.