Mauro Lanari

È una plausibile interpretazione atea della celebre frase di  Geremia 17, 5: "maledetto l'uomo che confida nell'uomo", inclusi sé stessi. Nessun'autonomia ma dipendenza da predeterminismo, predestinazionismo, destino, fato.

Cioè non esisterebbe buca che non sia stata scavata da noi? Ma quando mai?

Con ulteriori e più drammatiche domande.

Sin qui, Wikiquote. In realtà m'interessava mostrare come questo presunto paladino della tolleranza è passat'alla storia anche per il motto con cui spesso chiudeva le lettere agl'amici: Ecrasez l'infame!, "Schiacciate l'infame!", riferito alla Chiesa. Sarà giusto essere tolleranti coi tolleranti e intolleranti cogl'intolleranti, ma il criterio di distinzione è alquanto sfuggente.

Come no, e l'erba del vicino è sempre più verde. Quando c'è un'incomprensione, è più probabile ch'avvenga per motivi non geografici ma cronologici, asserendo cose diverse rispetto a quelle prevalenti nella propria epoca.

"Il cinque maggio", vv. 31-32, 1821. E perché mai le generazioni future dovrebbero disporre d'una migliore e maggiore capacità di giudizio? Sono solo sfigati che subentrano rimpiazzandoci pariteticamente in un banale passaggio di consegne e di testimone fr'analoghe covate d'incompetenti e impotenti.

Non necessariamente.

Prego, tanto non cambia nulla finché non correggete pur'i versi: quella roba lì Montale non l'ha mai scritta.