Quando qualcuno mi chiede "ciao, come va?", la risposta è sempre uguale, con un sorriso... "bene grazie". Indipendentemente da quel sorriso e quella risposta sarebbe bello se, qualcuno, abbracciandomi e guardandomi negli occhi mi dicesse... ti capisco.
Quanti sogni infranti, quante ali spezzate, quanto sangue versato su cuori di colombe. Il presente mostra molte donne impegnate a lottare tenacemente per conquistare il proprio posto nel mondo, la propria dignità, il proprio volo; ancora troppe, e lo sarebbero comunque, persino se ne fosse rimasta soltanto una.
È strano come alcune persone che pensavamo indispensabili per noi, quando ci deludono, cadono nell'oblio del cuore. E non ce ne importa più niente delle conseguenza, perché con il loro comportamento hanno già deciso per te.
Tutti a pretendere di essere capiti ma mai nessuno che sappia ascoltare davvero.
Questo ero io, una barca arenata su una spiaggia lontana, dove non c'era nessuno che mi potesse aiutare. Tu mi hai dato il mare, una meta per dimenticare, tu mi hai dato il cuore con l'amore che non muore mai. Tu mi hai ridato me stesso per potermi raccogliere e continuare ad andare.
Nessuno guardava le sue lacrime, erano tutti presi dal suo sorriso.
Siamo un fiume di parole che arrivano ad un mare di promesse, quando basterebbe una goccia di certezza.
Che speranza può avere una carezza in questo tempo di schiamazzi.
Quando arriverà quel tempo di solitudine, sarò come un delfino che ha perduto il suo mare.
Non era fredda pioggia che cadeva dal cielo, ma calde lacrime a bagnare il viso. Si fermarono per un istante tra le ciglia quasi a volerle trattenere ma furono fiume in piena rompendo gli argini del cuore. E non ci fù più nulla di paragonabile al quel dolore che senza preavviso si portò via, per sempre il mio sorriso.