Scritto da: Giancarlo Modarelli
in Diario (Esperienze)
Sono ormai anni che ho rapporto di intimità metafisica con la donna. Ciò che più in essa mi attrae, mi sottrae tempo al sesso come processo creativo.
Composto lunedì 26 agosto 2019
Sono ormai anni che ho rapporto di intimità metafisica con la donna. Ciò che più in essa mi attrae, mi sottrae tempo al sesso come processo creativo.
Siamo stati lontani dalle nostre terre, lontani dalle nostre famiglia, siamo stati anche noi viaggiatori - immigranti. Si scappava dalla fame, quella vera e con noi portavamo poche cose. Non perché non ci fosse spazio dentro quella valigia fatta di cartone, non avevamo nulla, ma tanta speranza, e sogni da realizzare. Solo dopo molto tempo, e negli anni, si è riempita di molte cose, un bagaglio pesante, fatto di dolore, lacrime, gioia e duro lavoro. E dentro quella valigia, riposto in un angolo avvolto da un fazzoletto, abbiamo scritto, e conservato un biglietto, la promessa di una vita migliore, avendo cura di rispettare sempre, il paese che ci ospitava. La gente, la loro cultura, le istituzioni, le leggi.
Valuto le persone non da quel che dicono, ma per quel che sono di fronte a me.
Doveroso da parte mia, e senza alcuna retorica, ringraziare anche a chi ha letto, e fatto finta di nulla mascherando il tutto con un finto gesto di "discrezione". Non voglio impartire lezione alcuna, né mi siederò su di una cattedra. Non ho nulla che io abbia da insegnarvi, io stessa sono allieva della vita, e da essa ho imparato che essere attenti osservatori del dolore altrui, ci rende più umani. E se abbiamo anche solo prestato, all'ascolto le nostre orecchia a chi si è lamentato, sappiatelo: quel qualcuno si è consolato. E se ho urtato con le mie parole la vostra suscettibilità, me né duolo, e vi chiedo perdono.
Vorrei che i miei figli arrivassero dove non sono mai arrivato.
Che scalassero quello che non ho mai scalato.
Che vincessero ciò che non ho mai vinto.
Che ottenessero ciò che non ho mai neanche osato desiderare.
Ma, soprattutto, che condividessero questo mondo con tutti.
Come non ho saputo fare.
Quando ci allontaniamo per non essere trovati, corriamo sempre il rischio di essere dimenticati.
Siamo l'ultima generazione di adolescenti la quale sapeva distinguere il bene dal male, capace di prendersi le responsabilità delle proprie azioni, di conoscere e trasmettere ai più piccoli i principi etici e morali senza essere bigotti. Abbiamo avuto sogni da realizzare, ci siamo guadagnati a dura fatica la nostra indipendenza... con questo non significa che la nostra adolescenza sia stata idilliaca e non sia stata senza problemi o che non abbiamo fatto qualche cavolata. Abbiamo vissuto con la speranza, madre di sogni, mete da raggiungere, la volontà di fare.
Non è che ho mai amato la solitudine, spesso capita che sento la necessità di dover restare solo. Perché? Se stare in mezzo alle persone e tra queste poi bisogna convivere con la falsità, ecco, allora preferisco vivere per conto mio.
Sono passati parecchi anni dall'ultima volta che ho incontrato qualcuno con il merito di essere chiamato "uomo
senza pregiudizi".
Da quando ho mollato tutte le persone negative che volevano farmi sentire "sbagliata", ho ritrovato la serenità mentale e fisica.