Esperienze


in Diario (Esperienze)
Anche tu sei alla ricerca di te stesso, ci sarà la follia per aprire la tua anima, ci sarà il mondo e la vita. Apri gli occhi e lasciati andare, vedrai te stesso che ti guarda. Sarà un po' nebbia un po' nuvola o una briciola di sole. Un pochino diverso semplicemente incasinato. Probabilmente innamorato. Semplicemente salvato. Da un brutto sogno.
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    Scritto da: Ilaria Sansò
    in Diario (Esperienze)
    Mi abituo a tutto; con il tempo ho iniziato a pensare di essere "forte", che è una parola strana se la immagino associata al mio volto, ma davvero: con il tempo ho iniziato a ritenermi più resistente agli urti di quanto mi avessero insegnato due o tre persone in passato. Però. Però c'è qualcosa a cui non riesco a rassagnarmi, qualcosa che davvero non so come affrontare: l'incertezza. La lenta agonia del non sapere. O di sapere a metà. O di sapere per sentito dire, per sbaglio. Il dover aspettare, perché anche se faccio domande al momento non esistono risposte e così sarà per un altro po' di tempo. L'incertezza mi distrugge più del dolore, più del male; mi ingombra, si impossessa di me e non lascia spazio a nient'altro. Si ruba le mie sfumature, la mia resistenza, il mio amore e mi lascia indifferente di fronte alla mia vita. È assurdo pensare che talvolta per me conti soltanto quello che non so, quello che non posso sapere, quello che non posso avere. Forse. Non ancora. Di quello che so, di quello che ho, di quello che mi resta non me ne frega niente, a volte, e non esiste tristezza più insistente di questa. Non per me.
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      Scritto da: Ilaria Sansò
      in Diario (Esperienze)
      A volte mi capita di sentirti così forte che ho paura di non sentire più me. Sarà difficile farmi arrabbiare, me lo dico. Quel tuo bacio dato in fronte riempiva per un attimo quel vuoto incessante prima di vederti scendere le scale di casa. "Mi raccomando." Ed ora non lo riempie più. Ed ora "mi raccomando" cosa? Hai molta importanza per farmi stare dietro a questa mancanza.
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        Scritto da: Ilaria Sansò
        in Diario (Esperienze)
        Un anno.

        Quanti cambiamenti. Storie iniziate a leggere e abbandonate. Quanti pianti e quante risate. Quante persone conosciute e quante persone hanno lasciato il posto agli altri. Quanti sentimenti sparsi, cresciuti e mai arrivati ad alcuna destinazione. Quanti viaggi che mi portavano vicino ad un posto che ora amo, ad un posto dove molto probabilmente ho lasciato pochi ricordi, a qualcuno da cui ero contenta di andarmene. Sempre bellissimo il viaggio di ritorno, il ritorno dalla famiglia. Quanti rifugi in cuori aridi. Quante notti a gridare al cielo una maledetta domanda che ora ho dentro e che prima o poi metterò in pratica. Quanto egoismo regalato gratuitamente, quanti colori di capelli cambiati (no dai tanti no, solo due!), quanti sogni, quanti incubi, quanta immaginazione, quante parole, quanti piccoli gesti, quante stelle osservate; alcune anche cadere. Quante felpe indossate, quante fotografie, quantì ti voglio bene cuore miò, quanti tattoo immaginati e da fare ma al momento son stati realizzati soltanto due, quante mancanze, quantì mi manchì, 'abbracciamì, 'sorridì, e quante parolacce. Quante foto scattate, messe in cartelle lontane dal cuore. Quante persiane chiuse ma con qualcuno nel cuore. Quanti sorrisi donati. Quanti giorni, ore, minuti, secondi e troppa memoria per ricordare ogni piccola cosa.
        Auguri e buon anno a voi.
        Auguri e buon anno anche lassù.
        Auguri e buon anno a me.
        Composto lunedì 1 gennaio 2018
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          Scritto da: Ilaria Sansò
          in Diario (Esperienze)
          Quello che mi auguro è di non dimenticare niente, di non ammalarmi di quella malattia che ti porta via i ricordi e i nomi delle persone che hai amato di più. Mi auguro di non rimanere immobile di fronte al dolore, di non rimanere nascosta di fronte alla magia che ogni tanto mi verrà a cercare. Mi auguro di continuare ad amare la musica, di non aver paura dei miei limiti, che non sono io a dover essere infinita: è il mio cuore. Il mio amore. Mi auguro di ballare ancora e se dovesse capitare di dover ricominciare da capo mi auguro di non tirarmi indietro. Mi auguro di non rimanere ancorata alle mie abitudini e, quindi, mi auguro di sorvolare palazzi e rimpianti ogni sera dal mio letto, con gli occhi chiusi e le braccia aperte, pronta a ricevere un abbraccio. Mi auguro anche e soprattutto questo: spero di imparare ad abbracciare.
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            Scritto da: Lina Viglione
            in Diario (Esperienze)
            Donare amore
            Se c'è una cosa che la vita ci ha insegnato è la sopportazione. Non intesa come ammissione di tutto ma come colpa delle disuguaglianza fra uomini. Quelle differenze che fanno di ognuno di noi un essere unico e indispensabile.

            Sopportazione verso un modo di parlare non ultimato, un modo di agire non sempre coerente e riguardoso. C'è una cosa che segnala più di altre a capire la rarità di questo vivere: il dolore. Perché niente cambia le profondità e diminuire l'ego come un dolore, una perdita o una disfatta.

            Perché la sopportazione e la tolleranza nascono quando l'ego riprende la sua giusta entità e diventa la custodia di sé stessi e non un abuso di potere. Scrive un saggio: Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non...
            lo si vede gestire il potere.
            Composto martedì 1 gennaio 2013
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              Scritto da: Laura Lapietra
              in Diario (Esperienze)
              Ti sei costruito una prigione per la tua anima fatta di pensieri che travisano la realtà, intossicandola di sofferenze ansie in quelle idee fisse tra ossessioni e malesseri tendenziali a sfociare nella violenza, e tu resti immobile prigioniero in esso, credendoti la vittima! Quando in realtà ti rendi suicida di te stesso privandoti di vita, infierendo contro chi ti è accanto accusandoli ingiustamente dei tuoi problemi che non riesci a sopportare!
              Composto giovedì 7 dicembre 2017
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